IL SOLE 24 ORE
FOCUS. PER LE FRODI SUL VALORE AGGIUNTO
Procura europea, l’idea viene da lontano
La lotta alle frodi che colpiscono gli interessi finanziari dell’Unione europea è ancora del tutto inefficace per l’assenza di una disciplina centralizzata che, non solo, coordini le attività investigative realizzate dai singoli Stati membri, ma che, possa in modo autonomo attivare l’azione penale e perseguire i singoli fenomeni di frode che si verifichino in uno qualsiasi dei territori unionali. In questa logica, è sicuramente condiviso l’obiettivo di riformare il sistema di contrasto esistente, ma la soluzione scelta di creare una procura europea non è ancora a portata di mano.
La creazione di una Procura europea (European public prosecutor’s office – Eppo) viene da lontano. Già nel 2000 venne proposto all’interno di un articolato rapporto di esperti della materia denominato “Corpus Juris”; successivamente nel 2001 il procuratore europeo viene ripreso dalla Commissione europea con il libro verde sulla giustizia; nel 2007 con il trattato di Lisbona per la sua creazione viene modificato il Trattato dell’Unione europea e all’articolo 86 viene prevista l’istituzione della procura europea a partire da Eurojust. Nel 2013 viene proposta dalla Commissione UE una regolamentazione dell’Eppo (documento COM (2013) 534 finale). Allo stato attuale le discussioni su quel testo sono state accelerate per il dilagare del fenomeno delle frodi.
L’Eppo sarà una struttura decentrata composta da un procuratore europeo e da procuratori europei delegati negli Stati membri. Il procuratore europeo provvederà a dirigere e istruire i procuratori delegati, che faranno capo direttamente a lui per i reati che sono di competenza dell’Eppo pur restando integrati negli ordinamenti giudiziari degli Stati membri. In questo modo dovrà essere garantito il coordinamento, la celerità degli interventi e una sorveglianza continua delle indagini e delle azioni penali in corso. La Procura europea opererà, comunque, in modalità decentrata: i casi saranno trattati al livello più opportuno, ovvero per lo più dai procuratori delegati negli Stati membri.
Scegliendo una struttura decentrata integrata negli ordinamenti giudiziari degli Stati membri si dovrebbe ottenere una Procura europea capace di assicurare con rapidità e efficacia la tutela degli interessi dei contribuenti e di integrarsi nei sistemi giudiziari nazionali basandosi sulle loro competenze e risorse.
In effetti, disporrà di poche norme europee, ma si avvarrà delle norme e dei poteri dei singoli Stati membri. Nella previsione normativa l’Eppo viene creata direttamente dall’unità di cooperazione giudiziaria (Eurojust) e proprio per questo ci si auspica una stretta sinergia con tutte le procure nazionali. Sul piano operativo sarà necessario anche un coordinamento con l’Olaf che da anni realizza, con difficoltà, attività di investigazione amministrativa. Benedetto Santacroce