FALLIMENTARE: Il professionista deve valutare l’attuabilità di piani e accordi (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Crisi d’impresa. Il ruolo dei commercialisti e degli avvocati
Il professionista deve valutare l’attuabilità di piani e accordi

Commercialisti e avvocati iscritti nel registro dei revisori, in prima fila nella crisi di impresa: senza il loro apporto non è possibile concludere gli istituti di risoluzione della crisi più utilizzati dalle aziende. A tutela delle centralità di tale ruolo da alcuni anni è stata introdotta una grave sanzione penale cui può incorrere il professionista se svolge il suo compito in modo infedele.
Il diritto fallimentare è stato riformato col dichiarato obiettivo di incentivare la prosecuzione dell’attività dell’impresa: al fallimento, che è sempre la procedura principale, si affiancano così altri istituti volti al risanamento.
Si fa riferimento ai piani di risanamento, agli accordi di ristrutturazione, al concordato preventivo, tutti istituti, però, che per poter essere operativi necessitano (articolo 67 della Legge fallimentare) dell’intervento obbligatorio del professionista il quale, a seconda dei casi, deve attestare dati e informazioni, o redigere relazioni su determinate situazioni.
Vediamo in dettaglio le possibilità più utilizzate di composizione della crisi e l’attività che compete obbligatoriamente al professionista
Piani di risanamento.
Consistono, in sostanza, nell’esclusione della revocabilità per gli atti, pagamenti e concessioni di garanzie posti in essere dal debitore in esecuzione di un piano finalizzato a risanare l’esposizione debitoria in una prospettiva di continuità d’impresa. Il debitore può predisporre un piano idoneo a consentire il risanamento del debito e assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria, la cui ragionevolezza va attestata da un professionista indipendente (avvocato o commercialista), iscritto all’Albo dei revisori contabili ed in possesso dei requisiti di indipendenza (si veda la scheda a destra).
Accordo di ristrutturazione
Sono accordi di natura privatistica tra l’imprenditore in stato di crisi e i suoi creditori. Per poter richiedere l’omologa, l’imprenditore deve sottoscrivere, depositare al competente tribunale e pubblicare nel Registro imprese accordi di ristrutturazione con riferimento ad almeno il 60% di tutti i debiti. Anche in questo caso l’attuabilità degli accordi e la loro idoneità ad assicurare il pagamento dei creditori estranei vanno attestate dalla relazione di un professionista con determinati requisiti.
Concordato preventivo
Nel concordato il debitore presenta ai propri creditori un piano che può prevedere
la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie, ivi compresa l’attribuzione ai creditori, nonché a società da questi partecipate, di azioni, quote, ovvero obbligazioni, anche convertibili in azioni, o altri strumenti finanziari e titoli di debito;
l’attribuzione delle attività delle imprese interessate dalla proposta di concordato al cosiddetto assuntore; possono costituirsi come assuntori anche i creditori o società da questi partecipate o da costituire nel corso della procedura, le azioni delle quali siano destinate ad essere attribuite ai creditori per effetto del concordato;
la prosecuzione dell’attività d’impresa da parte del debitore, la cessione dell’azienda in esercizio ovvero il suo conferimento in una o più società, anche di nuova costituzione;
la suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica e interessi economici omogenei;
trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi diverse.
Il piano deve essere accompagnato da una relazione con cui il professionista in possesso dei soliti requisiti attesti la veridicità dei dati contabili e la fattibilità del piano medesimo.
Il tribunale, verificatine i presupposti, ammette la società al concordato, nominando un giudice delegato, uno o più commissari giudiziali e fissando la data in cui i creditori, riuniti in adunanza, esprimeranno il proprio voto in ordine alla proposta concordataria. Antonio Iorio

Foto del profilo di Andrea Gentile

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