LA STAMPA
La feroce guerra dei divorzi: in Valle d’Aosta 400 separazioni ogni 1000 matrimoni
Boom di liti nei tre mesi del 2016: “Fenomeno trasversale”
Nel 201 più di 400 separazioni ogni 1000 matrimoni
SAB.21 – AOSTA. I genitori si «scannano» tra avvocati e tribunali e i figli pagano il prezzo più alto. I valdostani si separano e lo fanno sempre di più all’insegna del conflitto che ha conseguenze pesanti e durature sulla vita dei minori coinvolti. Nel primo trimestre del 2016 i casi hanno già raggiunto il numero registrato in tutto il 2013. Il dato è stato riportato nel convegno svoltosi all’UniVda sul tema delle «Diverse professioni nella gestione dei conflitti familiari» e organizzato dal dipartimento di Scienze umane e sociali in collaborazione con gli Ordini degli psicologi e degli avvocati, con il patrocinio di Usl e assessorato Sanità.
«Le cifre testimoniano, nell’ambito dell’attività dei servizi psicosociali con il tribunale, una crescita importante di episodi di grave conflittualità familiare e dell’esposizione dei figli a esperienze relazionali potenzialmente dannose per il loro sviluppo. A incidere sono certamente un aumento della conflittualità sociale in genere, poi il fatto che la Valle detenga sempre il record di divorzi in Italia (primato condiviso, dagli ultimi dati Istat, con Liguria e Lazio), e l’impoverimento delle famiglie» dice Amelia Torreano, dell’Ufficio minori dell’assessorato regionale alla Sanità. Nel 2013 i nuclei famigliari coinvolti sono stati 20 e i minori 34, mentre tra il 1° gennaio e il 30 marzo 2016 i casi registrati hanno già raggiunto quota rispettivamente 22 e 33. Con la stessa crescita anche i casi valdostani al tribunale per i minorenni di Torino dove i ragazzi esposti a situazione di grave conflittualità, non necessariamente legata a una separazione della coppia, sono stati 45 nel 2013 e 58 nel primo trimestre 2016. In base ai dati Istat disponibili, nel 2014 in Valle d’Aosta ci sono stati più di 400 separazioni ogni 1000 matrimoni.
IMPATTI DEVASTANTI
«Sono in aumento anche i figli di separati che fanno fatica o si rifiutano di vedere un genitore. E il fenomeno è trasversale a benessere economico e istruzione: non c’è laurea che tenga. Quando si è invasi dai propri sentimenti ed emozioni conflittuali i minori rimangono nell’ombra, subiscono manipolazioni, vengono usati come armi improprie contro l’altro genitore e questo può avere impatti devastanti per la loro evoluzione» dice Clotilde Forcellati, del Consiglio dell’Ordine degli psicologi, che ha creato un gruppo di lavoro formato da 8 colleghi sul tema dei conflitti famigliari.
Coordinato da Raffaella Sanguineti, il team ha portato il risultato di una serie di interviste a 10 avvocati valdostani e a 10 psicologi (7 valdostani e 3 piemontesi). «Tra le cose emerse – dice Forcellati – c’è il fatto che pochi psicologi valdostani fanno consulenze tecniche d’ufficio (quelle nominate dal giudice). Le motivazioni vanno dalla necessità di possedere competenze specifiche al problema deontologico, perché nella regione ci si conosce quasi tutti, fino al fatto che vengono pagati poco e male». La lacuna è confermata anche da Anna Bonfilio, giudice del tribunale civile di Aosta, che parla di «4 o 5 rifiuti consecutivi da parte degli psicologi valdostani». «In Valle l’intercettazione del disagio minorile è comunque buona – sottolinea Torreano – grazie alla scelta, portata avanti dall’assessorato ormai da anni, di promuovere la tutela dei minori attraverso la sensibilizzazione e la stesura di accordi tra tutti i diversi soggetti, dalla scuola alle forze dell’ordine». FRANCESCA SORO