IL SOLE 24 ORE
Femminicidio. Da Milano parte un’iniziativa pilota
Trust di professioni per combattere i reati di genere
Milano. Finanziare progetti di repressione dei reati di genere, promuovere campagne di sensibilizzazione e di crescita culturale, favorire l’eguaglianza e il rispetto di genere in ogni ambito della vita sociale, familiare e aziendale.
Parte da Milano, attorno a un gruppo di affermati professionisti e nella forma assolutamente innovativa del trust, un’ambiziosa iniziativa di difesa delle donne, battezzata Trust Woman Care. Sono oltre venti i soci fondatori tra notai, professori universitari e avvocati, coordinati dal presidente della Commissione finanze della Camera, Maurizio Bernardo, e accomunati dal desiderio di promuovere attività e progetti per contrastare il femminicidio e il bullismo. Primo obiettivo dei fondatori – che si sono presentati ieri mattina in un incontro ospitato da Banca Prossima – è monitorare nei numeri il fenomeno delle violenze di genere, replicando in varie aree del paese il Nucleo di prossimità della Polizia locale di Torino, una sorta di pronto intervento specializzato nella violenza sulle donne (che avviene prevalentemente tra le mura domestiche e/o nel circolo degli uomini conosciuti e frequentati). Altro obiettivo del trust – che ha già ottenuto dall’agenzia delle Entrate il riconoscimento di onlus – è di sviluppare tecnologie (per esempio applicazioni per smartphone) che consentano una “catena dell’aiuto” che, contemporaneamente al pronto intervento della polizia, attivi anche i prontosoccorso degli ospedali, dove le vittime si vedrebbero riconosciute un codice di precedenza dell’intervento sanitario. «La tempestività dei soccorsi e la “fissazione” immediata della prova sui luoghi delle aggressioni – ha detto l’avvocato Alessia Sorgato – sono fondamentali per sottrarre la donna al gorgo dei soprusi domestici e per consentire un’azione processuale resistente alle minacce successive che regolarmente le donne subiscono dai loro partner violenti». Stefano Loconte, avvocato e trustee dell’operazione, ha spiegato la scelta della forma del trust, che «assicura la massima protezione delle donazioni raccolte a favore dei diversi progetti. La caratteristica particolarmente innovativa della struttura giuridica individuata è rappresentata dalla presenza di sottofondi al suo interno, ognuno dotato di una propria autonomia patrimoniale perfetta. Questo – ha aggiunto Loconte – permetterà di tenere ben distinte le erogazioni che verranno effettuate in favore delle singole iniziative e, conseguentemente, di massimizzarne l’effetto di destinazione patrimoniale» Gli altri aderenti al trust hanno invece assunto il ruolo di «guardiani» per sovraintendere e controllare il raggiungimento del programma di destinazione e degli obiettivi. A.Gal.