IL SOLE 24 ORE

Professioni. In vista dello sciopero
Commercialisti, il 14 dicembre manifestazione

Sab. 19 – I sindacati dei commercialisti chiamano la categoria alla mobilitazione. L’appuntamento per la manifestazione pubblica è mercoledì 14 dicembre a Roma dalle 11 alle 16 (il luogo è ancora da definire). La notizia è arrivata ieri nel tardo pomeriggio attraverso una lettera aperta agli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili condivisa dalle sette sigle sindacali (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico).«In occasione della manifestazione – si legge nella lettera – verrà proclamato il primo sciopero nazionale della categoria dei commercialisti». La manifestazione si svolgerà alla presenza dei politici che vorranno partecipare, dei vertici istituzionali della categoria che saranno invitati e alla presenza della stampa. Il disagio della categoria, di cui si è parlato più volte in queste colonne, è legato al crescente numero di adempimenti che li vede protagonisti, un numero sempre più rilevante esasperato dal decreto fiscale, Dl 193/2016. I sindacati considerano gli ultimi provvedimenti in materia fiscale delle «misure che, puntualmente, non solo disattendono le numerose e continue promesse di semplificazione, ma addirittura contribuiscono a complicare ulteriormente il funzionamento del sistema fiscale del Paese». Il presidente del Consiglio nazionale, Gerardo Longobardi, ha incontrato le sigle sindacali mercoledì scorso: «Mi avevano informato della loro intenzione di mettere in atto forme di protesta – racconta – ma non sapevano nel merito quali, ho perciò aggiornato l’ordine del giorno per la seduta del consiglio di martedì 22 aggiungendo un nuovo punto: “Eventuali azioni da intraprendere e/o condividere con le associazioni sindacali in relazione alla conversione in legge del Dl 193/2016”. In tutto ciò – prosegue Longobardi – io credo che il disagio ci sia, per tutti i 116mila commercialisti iscritti all’Ordine». Sulle novità introdotte con il decreto fiscale il presidente della categoria, in audizione alla Camera il 2 novembre scorso aveva detto: «Un obbligo di comunicazione analitica con periodicità così ravvicinata non è previsto da nessuno dei Paesi a economia avanzata, comunitario e non, e contraddice sia le raccomandazioni fatte all’Italia da Fondo monetario internazionale e Ocse». È la prima volta che la categoria si trova a indire uno sciopero (il Codice di autoregolamentazione che lo permette è del 2014) e quindi per il Consiglio non ci sono situazioni pregresse a cui ispirarsi, non resta che aspettare martedì per vedere quale sarà la sua decisione su questa iniziativa. Federica Micardi