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Fisco, ‘rottamati’ studi settore e arriva indicatore di affidabilità contribuente
Addio agli studi di settore, arriva l’indicatore di compliance. Lo strumento di ‘accertamento presuntivo’ nato nel 1993, nonostante le numerose modifiche, non ha mai funzionato come l’erario si aspettava e così il ministero dell’Economia ha avviato le pratiche per la rottamazione. Al suo posto sarà introdotto un meccanismo, che consentirà di individuare il grado di affidabilità del contribuente. Via XX settembre comunica che oggi si è tenuta una riunione della Commissione degli esperti per gli studi di settore, durante la quale ”è stata presentata ad associazioni di categoria ed ordini professionali una serie di proposte di innovazione metodologica, a seguito delle attività di sperimentazione effettuate nei mesi scorsi”.
Il nuovo strumento, che consentirà quindi ”il superamento degli studi di settore e l’abbandono del loro utilizzo come strumento di accertamento presuntivo, verrà messo a punto con gradualità”, spiega il Mef. Intanto l’ampliamento della sperimentazione dell’indicatore di compliance ”assume priorità già da oggi”. E’ un dato sintetico che fornisce, su scala da uno a dieci, il grado di affidabilità del contribuente. Il meccanismo messo a punto dai tecnici prevede l’introduzione di un dato sintetico che fornisce, su scala da uno a dieci, il grado di affidabilità del contribuente.
Se il contribuente raggiunge un grado elevato avrà accesso al sistema premiale che prevede oggi, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità. Il nuovo indicatore sarà articolato in base all’attività economica svolta in maniera prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività o gruppo di attività. Verrà costruito sulla base di una metodologia statistico-economica innovativa che prende in considerazione molteplici elementi.