ITALIA OGGI
Raffica di note interne dell’Agenzia delle entrate con le istruzioni agli uffici per la fase 2
Gestione sprint della voluntary
Comunicazioni in email, archiviazioni nelle istanze
Massima speditezza nella gestione delle pratiche di voluntary disclosure da parte dell’Agenzia delle entrate. Possibilità di integrare la documentazione fuori tempo massimo se il contribuente è in buona fede (per esempio perché l’omissione è imputabile a un errore scusabile o a una causa di forza maggiore). Utilizzo massiccio della Pec per le notifiche degli atti. Se una o più annualità regolarizzate chiudono a zero, la notizia di archiviazione potrà essere inserita nell’atto di accertamento relativo a un altro dei periodi di imposta a debito, senza una notifica a se stante. Priorità alle pratiche che presentano un più alto grado di complessità, vale a dire quelle da cui emergono schemi di evasione particolarmente complessi (con utilizzo di trust o fondazioni estere oppure di veicoli societari) o patrimoni ad alta dinamicità, frequentemente investiti e disinvestiti nel tempo e/o trasferiti da un paese all’altro. Sono queste alcune delle indicazioni fornite dalla Direzione centrale accertamento dell’Agenzia. In allegato alla nota interna diramata alle direzioni territoriali via Cristoforo Colombo ha anche trasmesso un vero e proprio vademecum che riassume, in maniera sinottica, il trattamento fiscale delle diverse tipologie di reddito e le modifiche di aliquote intervenute nel corso degli anni. A ciò si aggiungono cinque schede di ausilio dedicate alle fattispecie che si incontrano più frequentemente (plus e minusvalenze da partecipazione qualificata, dividendi di fonte estera qualificati e non, interessi derivanti da obbligazioni societarie o titoli di stato, redditi immobiliari). Si tratta di strumenti, evidenzia la nota firmata dal direttore centrale Aldo Polito, finalizzati ad «agevolare l’attività di riscontro delle relazioni predisposte dai professionisti per conto dei contribuenti». Valerio Stroppa e Cristina Bartelli