FISCO: I reati fiscali fanno riciclaggio (Il Sole 24 Ore)

ITALIA OGGI

 

 

 

Rapporto dell’Uif-Banca d’Italia. In arrivo procedura sulla voluntary disclosure

I reati fiscali fanno riciclaggio

Nel 2014 segnalate oltre 1.500 frodi nelle fatturazioni

 

 

 

I reati fiscali sono l’altra faccia del riciclaggio di denaro. Sono infatti i primi presupposti dei fenomeni di riciclaggio. Tanto che sono allo studio attività sinergiche tra Agenzia delle entrate e Unità di informazione finanziaria «non ridondante nella trattazione di segnalazioni connesse alla recente normativa fiscale sulla collaborazione volontaria». In particolare, dalla relazione Uif 2014 sull’antiriciclaggio presentata ieri da Banca d’Italia emerge che Le segnalazioni di operazioni sospette pervenute all’Unità nel corso del 2014 riconducibili a tipologie fiscali confermano la decisa rilevanza del fenomeno. Le modalità ricorrenti di riciclaggio osservate in questa tipologia sono le frodi nelle fatturazioni (oltre 1.500 segnalazioni), i girofondi tra soggetti fisici e giuridici collegati fra loro (circa 3.000 segnalazioni), l’utilizzo di conti personali per il transito di movimentazioni concernenti l’attività di impresa (circa 3.500 segnalazioni), nonché il reiterato prelevamento di denaro contante finalizzato all’azzeramento della provvista creatasi sui rapporti aziendali (oltre 2.000 segnalazioni). «Si osserva», si legge nel documento preparato dall’Uif, «altresì il frequente utilizzo di società di comodo e l’interposizione di prestanome o di schemi societari opachi. Le stesse segnalazioni di operazioni sospette in contante possono riguardare attività orientate a illeciti di natura fiscale».

Sul fronte del monitoraggio generale del fenomeno e della partecipazione del mondo dei professionisti e degli intermediari agli obblighi antiriciclaggio la relazione evidenzia che nel corso del 2014 l’Unità ha ricevuto 71.758 segnalazioni17, con un incremento, rispetto al 2013, dell’11,1%, pari a circa 7.000 SOS.

L’aumento è riconducibile essenzialmente agli istituti di pagamento e agli intermediari finanziari. Il numero di segnalazioni complessivamente inviate da professionisti e operatori non finanziari resta, invece, molto contenuto in termini assoluti e rispetto alle potenzialità del comparto: il contributo di tale categoria, al netto di quello dei notai, rappresenta solo l’1,9% del complesso delle segnalazioni pervenute nell’anno dall’intero sistema; il dato è comunque in crescita rispetto al corrispondente valore del 2013, pari all’1,6%.

Grande attenzione alla condivisione delle informazioni attraverso gli accessi alle banche dati. Nel 2014 l’Uif ha avuto accesso a nuove fonti informative. Una per tutte l’accesso degli 007 antiriciclaggio all’anagrafe tributarie. Inoltre l’Uif può acquisire i dati sui movimenti transfrontalieri dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Sui flussi in odor di riciclaggio la vigilanza Uif ha filtrato operatività sospette per complessivi 55,9 mld di euro in calo rispetto a 62 mld del 2013. La riduzione rispetto all’anno precedente è da considerarsi al raffinamento delle informazioni che arrivano dai segnalanti.

Il 42% delle segnalazioni, oltre 30 mila, ha riguardato operatività sospette per un importo inferiore a 50 mila euro. Con riguardo alla forma tecnica delle transazioni segnalate, si conferma che chi ricicla utilizza prevalentemente operazioni in contanti o bonifici. Cristina Bartelli 

 

 

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