FISCO: Il Parlamento chiede penalità su misura per l’abuso del diritto (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Il Parlamento chiede penalità su misura per l’abuso del diritto

Roma. Via libera del Senato, con osservazioni, al decreto sull’internazionalizzazione delle imprese. Mentre è in dirittura d’arrivo il primo ok delle Camere su abuso del diritto e raddoppio dei termini. Tra oggi e domani, salvo imprevisti a Palazzo Madama, Camera e Senato sono pronti a licenziare il decreto attuativo della delega sulla certezza del diritto. Tra le osservazioni formulate dalle commissioni spicca soprattutto l’invito al Governo a prevedere, anche nel decreto in arrivo sulle sanzioni «la differenza tra evasione ed elusione». Ma soprattutto dovrà prevedere una norma specifica sulle sanzioni amministrative applicabili all’elusione con riferimento a tutte le imposte.
Nelle quattro pagine di parere messi a punto dai relatori del provvedimento Michele Pelillo (Pd) alla Camera e Gianluca Susta (Pd) al Senato, le commissioni Finanze hanno invitato il Governo a rispettare almeno tre condizioni e una serie di osservazioni. Le tre condizioni impattano tutte sulla limitazione al raddoppio dei termini e prevedono che tra i casi di presentazione entro i termini ordinari della denuncia da parte dell’amministrazione in cui possono scattare i “tempi supplementari” per i controlli (anche Iva), siano ricomprese «le denunce presentate dalla Guardia di Finanza».
Sulla fase transitoria della limitazione del raddoppio dei termini occorre modificare il comma 3 dell’articolo 2 del decreto prevedendo che dovranno essere fatti salvi, non tanto gli effetti degli atti impositivi notificati alla data di entrata in vigore del Dlgs, ma piuttosto gli atti di controllo che il Governo dovrà comunque indicare.
Tra le osservazioni indicate nei pareri si sottolinea la necessità di prevedere che l’istanza di interpello preventivo sull’abuso del diritto si possa presentare «prima che siano scaduti i termini per la presentazione della dichiarazione».
Sull’internazionalizzazione delle imprese il parere licenziato ieri dalla Commissione finanze del Senato si presenta con almeno sette osservazioni. Tra queste, indicate dalla relatrice Maria Cecilia Guerra (Pd), la necessità di “alleggerire” il vincolo delle «significative» ricadute occupazionali in caso di interpello per i nuovi investimenti. Questo potrebbe infatti determinare l’esclusione delle imprese disponibili ad effettuare investimenti significativi in settori quali quelli ad alta tecnologia. In questo senso occorre prevedere che gli investimenti abbiano ricadute occupazionali significative in relazione all’attività in cui avviene l’investimento. Stop poi agli effetti retroattivi della nuova disciplina delle perdite su crediti, onerosi per le società in procedura concorsuale o sottoposte a legge fallimentare.
Intanto tra i nuovi decreti in arrivo per metà mese ieri sotto i riflettori è finita la riforma dei giochi. Un’occasione straordinaria – ha detto il presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, Massimo Passamonti al convegno di Astro sul sistema lecito del gioco (Associazione dei gestori degli apparecchi da intrattenimento) – soprattutto per non indebolire ulteriormente la riserva statale sul gioco. L’obiettivo finale della delega, ha replicato Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia e vero motore della delega sui giochi, sarà razionalizzare il settore, non solo nell’offerta, ma anche nei flussi finanziari e nell’organizzazione degli operatori. Positiva, poi, ha sottolineato Baretta la risposta non scontata degli operatori con il pagamento dei 200 milioni di anticipo di tasse previsto dalla legge stabilità. M. Mo. G. Par.
Data: 10/06/2015

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