ITALIA OGGI
I dati sui processi tributari nel rapporto delle Finanze relativo al secondo trimestre 2016
Le compensazioni sono in calo
Dal 2013 al 2016 percentuale scesa dall’80 al 60%
Nei processi tributari sempre più spesso chi perde paga i costi del giudizio. La compensazione delle spese resta la situazione più ricorrente, ma con percentuali inferiori al passato. Nei primi sei mesi dell’anno l’attribuzione a ciascuna parte degli oneri della lite è stata decisa dai giudici nel 60% dei casi, vale a dire 10 punti percentuali in meno dell’omologo periodo del 2015, 15 punti in meno del 2014 e 20 punti in meno del 2013 (quando la compensazione delle spese superava l’80% dei casi). Questo uno degli effetti della miniriforma delle cause con il fisco, che emerge dal rapporto relativo al secondo trimestre 2016 diffuso ieri dalla direzione giustizia tributaria del dipartimento delle finanze. Per ovviare al fenomeno della compensazione «selvaggia» delle spese del giudizio, che va a penalizzare la parte vittoriosa, il dlgs n. 156/2015 ha posto un freno. La novità, applicabile dal 1° gennaio 2016, limita le possibilità del giudice di compensare le spese di giudizio nei soli casi di soccombenza reciproca o qualora sussistano gravi e eccezionali ragioni, da motivare in sentenza. Le statistiche relative al periodo aprile-giugno 2016 fanno segnare una flessione dei ricorsi pervenuti presso Ctp e Ctr, calati rispettivamente dell’1,57% e del 2,12%. Il valore totale del nuovo contenzioso nel trimestre supera gli 8 miliardi di euro, in diminuzione di circa il 30% rispetto allo scorso anno. Nel complesso, il trimestre ha visto 68.559 fascicoli in entrata e 81.322 definizioni. Il saldo positivo consente un’ulteriore riduzione delle cause pendenti a quota 506.247, vale a dire il 9,5% in meno rispetto al 30 giugno del 2015. Anche se va sottolineato come il calo delle giacenze riguardi esclusivamente il primo grado (-15,3%), dato che nelle Ctr cresce dell’8%. Prosegue l’effetto mediazione per quanto riguarda le liti fino a 20 mila euro: quelle avviate nei confronti delle Entrate scendono del 19% rispetto al 1° semestre 2015 (da 30 mila a 24 mila), ma anche nei confronti degli altri enti (per i quali la novità opera dallo scorso 1° gennaio) si registra un primo abbassamento (43 mila contro 46 mila). «Occorrerà comunque», precisa il Df, «verificare i flussi dei prossimi trimestri per accertare i reali effetti di tale normativa». Valerio Stroppa