ITALIA OGGI
Proposta Pd sulla giustizia tributaria
Liti fiscali a 750 giudici togati
Chiusura delle commissioni tributarie e trasferimento delle liti con il fisco presso sezioni specializzate dei tribunali ordinari. Dove a trattarle saranno 750 giudici togati a tempo pieno, selezionati tra i magistrati in servizio almeno alla seconda valutazione (quindi con almeno 8 anni di esperienza), che saranno rimpiazzati nelle aule di provenienza da altrettanti nuovi giudici da reclutare entro un anno.
Soppressione del Cpgt, organo di autogoverno della magistratura fiscale, e trasferimento delle funzioni presso il Csm. Trasloco alla Giustizia anche per il personale amministrativo di Ctp e Ctr, ora sotto il Mef. Sono questi i punti salienti dell’ipotesi di riforma della giustizia tributaria presentata ieri da tre deputati Pd, David Ermini, Donatella Ferranti e Walter Verini. La proposta di legge delega punta a superare il modello attuale del part-time, eliminando la componente laica della magistratura. Le commissioni e i 3.200 giudici attualmente in servizio resterebbero operativi per altri due anni, al fine di smaltire le cause pendenti alla data di entrata in vigore della riforma (a fine 2015 i fascicoli erano più di 530 mila). Le attuali regole del processo tributario, fissate dal dlgs n. 546/1992, sarebbero confermate, anche per quanto riguarda le categorie abilitate alla difesa. Cambierà però l’organo giudicante: monocratico in primo grado, con possibilità di appellare la sentenza davanti a un collegio (composto sempre da magistrati ordinari) e quindi in Cassazione. La proposta dei deputati Pd prevede anche la facoltà per il Csm di nominare giudici ausiliari presso la suprema corte, al fine di velocizzare lo smaltimento delle oltre 30 mila cause tributarie pendenti, scegliendoli tra magistrati ordinari in pensione da non più di un biennio e che abbiano nel corso della carriera svolto effettive funzioni di legittimità per almeno cinque anni.
«Con le risorse rese disponibili dalla soppressione delle commissioni tributarie e del Cpgt sarà possibile assumere, nell’arco di 12 mesi, un contingente di 750 nuovi magistrati ordinari», osserva Ermini. Mentre secondo Ferranti si tratta di «una riforma di sistema che elimina le duplicazioni per una giustizia più tempestiva». Critica l’Associazione magistrati tributari: il presidente Ennio Attilio Sepe parla di «proposta redatta senza la minima conoscenza dei dati di fatto da cui bisogna partire per discutere seriamente di una riforma di questa portata». Mario Cicala, presidente Unione giudici tributari, auspica «un confronto dialettico in cui il parlamento assuma le decisioni che gli competono tenendo presente le peculiarità della giustizia tributaria, che richiede accanto all’apporto della tecnica giuridica quello delle scienze economiche ed aziendalistiche». Valerio Stroppa