FISCO: Modello «730» all’ultima verifica (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

 

 

 

Dichiarazioni 2015. Scade giovedì 23 luglio il termine per presentare il prospetto per la denuncia dei redditi «semplificata»

Modello «730» all’ultima verifica

 

 

 

MILANO. Ultima chiamata per il 730. I tempi supplementari concessi dalla proroga stanno per scadere. Chi non ha ancora trasmesso il 730 alle Entrate ha infatti tempo fino a giovedì 23 luglio per inviare la precompilata attraverso il sito dell’Agenzia o per recarsi dal Caf o da un intermediario. La proroga per questi ultimi vale solo a condizione che abbiano trasmesso l’80% delle dichiarazioni a loro affidate entro il 7 luglio. L’ultimo bilancio disponibile parla di circa 2,2 milioni di accessi diretti dal sito delle Entrate (il 10,5% dei 20,4 milioni di precompilate predisposte). Gli invii «fai-da-te» sono stati finora 1,4 milioni e nella stragrande maggioranza dei casi sono state apportate modifiche. Mentre le dichiarazioni inviate tramite Caf o intermediari sono 14 milioni.

Per i ritardatari c’è il rischio di dover aspettare agosto prima di vedersi accreditare in busta paga il rimborso Irpef. Il treno per lo stipendio di luglio, infatti, è già passato e quindi si potrebbe perdere la più tradizionale fonte di «autofinanziamento» delle vacanze estive (si veda l’articolo a fianco). Comunque, i giorni che mancano alla scadenza diventano cruciali per gli ultimi controlli. Per chi sceglie il «fai-da-te» le attenzioni vanno rivolte ai campi su cui è stato segnalato il rischio di possibili errori. È il caso di chi possiede immobili e terreni (quadri A e B) e deve controllare che siano indicati la rendita catastale (recuperabile dalla visura o dal rogito), la percentuale di possesso, i giorni di possesso. Per i fabbricati va indicato anche il codice utilizzo e, nel caso di immobili locati, il canone.

Anche sui redditi il livello di vigilanza deve essere molto alto. Il contribuente deve integrare il 730 o rischia un controllo formale per dichiarazione infedele se un sostituto d’imposta non ha comunicato un reddito erogato con la certificazione unica. L’intervento sarà necessario anche in caso di ricezione di una certificazione unica “correttiva” che riduce le ritenute subite. Qualora non se ne accorgesse in tempo, il contribuente sarebbe poi costretto a presentare il modello Unico in presenza di un minor credito o maggior debito d’imposta. Ma non è tutto. Quei lavoratori che hanno avuto, nell’arco di un anno, più rapporti di lavoro o potrebbero aver percepito un’indennità di sostegno al reddito sono chiamati a verificare la presenza del numero di giorni lavorati. In caso di assenza, il dato va inserito per non perdere le detrazioni da lavoro.
Più nota è la questione relativa al quadro E sui bonus fiscali. Nella precompilata per quest’anno non sono presenti spese molto diffusi come come quelle sanitarie o per l’iscrizione annuale e l’abbonamento, per i figli a carico di età compresa tra 5 e 18 anni, ad associazioni sportive, palestre e altre strutture e impianti per lo sport dilettantistico o ancora per ristrutturazioni, risparmio energetico, mobili sostenute nel 2014. Prima di integrare la precompilata converrà reperire i dati e recuperare scontrini farmaceutici parlanti, fatture mediche, ticket (spese sanitarie); fatture, pratiche edilizie e ricevute dei bonifici parlanti (bonus edilizi); fatture e ricevute (spese per i ragazzi, locazioni); bollettini (contributi colf). Ed è opportuno che tutta la documentazione alla base della certificazione fino al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione: ossia fino al 31 dicembre 2019 per redditi e spese per oneri deducibili o detraibili 2014 denunciati ora con il 730. Una documentazione che serve anche a chi va dal Caf o dal professionista abilitato per l’invio. Con una differenza molto significativa. L’integrazione o la modifica «fai-da-te» del 730 precompilato non consente di sfruttare l’esonero dai controlli formali del fisco mentre sarà il Caf o l’intermediario che appone il visto di conformità ad assumersi poi la responsabilità (e a rispondere eventualmente per maggiori imposte, sanzioni e interessi) a eccezione dei casi di dolo del contribuente.

Ma cosa succede se ci si dimentica un dato o si commette un errore? Come ricorda la circolare 26/E/ che recepisce le risposte del «Forum 730» con Il Sole 24 Ore, per correggere gli errori bisogna presentare un 730 integrativo a un Caf o a un professionista abilitato nel caso in cui emerga un maggiore credito, un minor debito o un’imposta invariata. Dovranno passare per un intermediario anche i contribuenti che hanno optato per il «fai-da-te» nel primo invio. Il modello integrativo andrà trasmesso entro il 26 ottobre. Mentre quando si ha un minor credito o più imposte da pagare bisognerà passare da Unico: la scadenza per il modello «correttivo» è il 30 settembre.
Francesca Milano Giovanni Parente

 

 

 

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