IL SOLE 24 ORE
Dichiarazioni. Stop (ridotto) ai dati per la privacy
Per la precompilata le opposizioni ferme a quota 560
Per non tutti il problema è quello di dover integrare o modificare la dichiarazione dei redditi precompilata. C’è anche chi ha rinunciato immediatamente “sventolando” la bandiera della privacy. Per l’esattezza, sono stati 560 i contribuenti a esercitare l’opposizione all’inserimento dei dati trasmessi dall’esterno per un totale di 5mila voci di spesa da non indicare. Non una cifra elevata, a testimonianza del fatto che non è stata particolarmente pubblicizzata la possibilità di rifiutare a monte la precompilazione di spese sanitarie e universitarie. Basti pensare che i 730 messi a disposizione dalle Entrate dal prossimo 15 aprile saranno 20 milioni.
Per garantire il successo dell’operazione Sogei è al lavoro: «Siamo pronti per il secondo anno della precompilata – spiega l’ad Cristiano Cannarsa – e quest’anno si allargherà anche a Unico. Sogei ha fatto un grande lavoro di estrazione, in particolare sulle spese sanitarie tra i dati inviati dai circa 400mila medici, 18mila farmacie e dalle prescrizioni mediche recuperate dal braccio informatico dell’amministrazione finanziaria. Si è arrivati così a un totale di oltre 14 miliardi di spese sanitarie che danno diritto a detrazione». Quest’anno la precompilata può contare su un patrimonio informativo molto più ampio rispetto a quello del 2015. Sono arrivati circa 700 milioni di dati in più e quasi il 75% è rappresentato dalle spese sanitarie: 420 milioni recuperati dal Sistema sanitario nazionale e 120 milioni dal Sistema tessera sanitaria. Non ci sono, però, i farmaci da banco per i quali non è prevista la prescrizione medica. Questo maggior flusso di informazioni dovrebbe consentire di ridurre sensibilmente la percentuale di modifiche e integrazioni che ha toccato quota 94,9% per i 13 milioni di italiani che – con il «fai-da-te» o con l’ausilio di un Caf o un professionista abilitato – hanno scelto la precompilata lo scorso anno (si veda Il Sole 24 Ore del 1° aprile).
Va ricordato che i contribuenti potevano opporsi all’utilizzo delle spese sanitarie 2015 fino al 9 marzo, accedendo all’area autenticata del sito web del Sistema tessera sanitaria (www.sistemats.it). Mentre il «rifiuto» sulle spese universitarie poteva essere manifestando compilando un modello ad hoc da inviare alle Entrate entro lunedì 21 marzo. M.Mo. G.Par.