IL SOLE 24 ORE
Congresso dei tributaristi. A breve dalla Commissione del Senato una risoluzione sul riordino delle Agenzie
Processo fiscale, riparte la riforma
Sab. 8 – Un sistema fiscale stabile e affidabile. Non solo. Occorre ridare coerenza all’intero impianto fiscale, semplificarlo e soprattutto ridurre la pressione fiscale. A ricordarlo ieri a Roma nel corso del V congresso dell’Istituto nazionale tributaristi, è stato Carlo Bonomi, presidente del gruppo tecnico per il fisco di Confindustria.
Per Mauro Maria Marino (Pd), presidente della commissione Finanze del Senato, la strada per riformare il sistema fiscale non si è mai interrotta. Alcuni dei temi della delega rimasti inattuati saranno presto all’esame delle commissioni parlamentari.
A partire dalla giustizia tributaria con l’avvio dell’esame del nuovo codice del processo tributario che viaggerà in parallelo con l’altra proposta di legge di riforma presentata alla Camera sulla giustizia tributaria. Tra gli obiettivi, ha detto Marino, l’allargamento della difesa nelle Commissioni tributarie. Sul tavolo anche i rapporti Ocse e Fmi sullo stato di salute delle Agenzie con l’obiettivo di arrivare a breve a una risoluzione della Commissione del Senato come contributo al processo di riforma delle stesse Agenzie fiscali che potrebbe vedere la luce con un correttivo della delega fiscale.
In campo fiscale la vera riforma è l’applicazione dello Statuto del contribuente, ha rimarcato Bonomi. Troppe le deroghe e le violazioni, ha ricordato il responsabile dei tecnici fiscali di Confindustria: «Negli ultimi dieci anni lo Statuto è stato violato 400 volte ed è rimasto in gran parte inattuato».
Due gli esempi portati da Bonomi: l’omogeneità nelle verifiche in materia di transfer pricing ed esterovestizione, così come il codice di comportamento unico dei verificatori; i costi sostenuti dalle imprese per ottenere i rimborsi fiscali che dovrebbero essere restituiti, come i tempi di attesa che anche se migliorati sono tra i più lunghi in Europa.
Tra le riforme avviate meritano attenzione i nuovi strumenti per attrarre gli investitori esteri. Come ha sottolineato la direttrice dell’Agenzia delle Entrate il patent box ne è un esempio: «Ha prodotto investimenti e localizzazioni sulle diverse realtà. L’insieme dei nuovi strumenti sta rendendo più attrattiva l’Italia. Siamo andati a Francoforte a Londra per presentare i vari strumenti raccogliendo notevoli interessi».
Lunedì 10 l’agenzia e il viceministro Luigi Casero incontreranno i rappresentanti di multinazionali e investitori statunitensi. L’altra riforma avviata è la compliance nella lotta all’evasione: «Dobbiamo arrivare prima dell’evasione. Il cambio di passo dovrà influenzare le persone. Dobbiamo provare ad avere fiducia nei contribuenti per dare metodi e strumenti per cambiare. I primi dati ci confortano».
Nuovi obiettivi che però devono fare i conti con la situazione delicata dell’organizzazione interna delle Entrate. Il Consiglio di Stato si è nuovamente pronunciato con due ordinanze depositate ieri su altrettanti ricorsi presentati da Dirpubblica. In relazione alle Pot (posizioni organizzative temporanee) i giudici hanno «raccomandato» al Tar Lazio una sollecita decisione nel merito anche sul possibile rinvio alla Consulta per valutare l’illegittimità della misura tampone adottata da Governo e Parlamento ad agosto in attesa dello svolgimento dei concorsi da dirigenti.
Con il rischio di un nuovo effetto a cascata in caso di incostituzionalità così come si era verificato con la querelle sugli atti sottoscritti dagli ex decaduti dopo la sentenza 37/2015 della Consulta.
Intanto i concorsi per ora sono congelati. E su quello da 175 dirigenti (oggetto di uno stop del Consiglio di Stato due settimane fa) si va verso la fissazione di un’unica udienza nel merito al Tar il 13 dicembre, in cui si discuteranno i ricorsi degli ex funzionari incaricati e quello di Dirpubblica, che però partono da punti di vista opposti. Tanto che il sindacato è favorevole al commissariamento dell’Agenzia. Marco Mobili Giovanni Parente