ITALIA OGGI
Il presidente dell’anac, raffaele cantone, fa il punto sulle modifiche
Appalti, ci vorrà un anno per il Testo unico
Massimo ribasso, maggiore trasparenza delle procedure sotto soglia, revisione dei requisiti al fine di ottenere l’attestazione Soa. Sono questi gli ambiti in cui verranno apportate correzioni al Codice appalti. Quelle correzioni chieste a gran voce dai comuni che hanno più volte lamentato come il nuovo Codice stia ingessando le gare anziché rilanciarle. L’attuazione del Dlgs 50/2016, che come richiesto anche dal Consiglio di stato avverrà con un Testo unico, richiederà tuttavia molto tempo. «Più di un anno», ha detto il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenuto all’assemblea Anci di Bari, «anche perché i termini previsti dal codice non sono perentori, quindi non c’è un problema di eventuali proroghe. Il sistema consente di tenere in vita le norme del vecchio regolamento fino a quando non ci saranno le linee guida, in modo che nulla sia bloccato».
Secondo Cantone le correzioni al Codice riguarderanno «aspetti tutto sommato marginali in un provvedimento che è stato solo per minima parte attuato perché non sono ancora partite le commissioni di gara estratte a sorte, non sono partite le stazioni appaltanti qualificate, non è ancora partito il rating di impresa». I tempi per l’attuazione saranno lunghi perché, ha spiegato Cantone, le linee guida hanno bisogno di tempo se si vuole che siano realmente concertate. «Su questo punto c’è un equivoco di fondo, prima ci si dice che è fondamentale che le linee guida nascano dal confronto, poi ci si accusa di perdere tempo, ma il confronto che stiamo portando avanti con gli operatori è un confronto reale. Ne abbiamo licenziate due, altre le stiamo licenziando, su alcune abbiamo manifestato perplessità evidenti. Per esempio sul rating di impresa abbiamo registrato una quantità enorme di problemi che non ci consentono di licenziare in tempi rapidi le linee guida».
Sulle semplificazioni procedurali, soprattutto in materia di centrali uniche di committenza, richieste in particolare dai piccoli comuni, il presidente dell’Anac ha aperto a possibili modifiche a patto però che «non venga messa in discussione la filosofia di fondo del codice». «Così come noi chiediamo ai privati di essere qualificati per poter partecipare ai lavori dobbiamo chiedere anche alle stazioni appaltanti di esserlo. L’idea del vecchio codice in cui tutti facevano tutto è un’idea che non può andare avanti», ha detto Cantone. «Ciononostante c’è sicuramente una parte di attività che deve essere gestita dai territori viciniori e in questo sì che vi può essere uno spazio per introdurre semplificazioni».