FISCO: Sanatoria ruoli, regole definitive (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

SPECIALE DECRETO FISCALE. Per il nuovo spesometro sarà semestrale solo il primo invio ma resta il giudizio critico dei professionisti
Sanatoria ruoli, regole definitive
Ok del Senato alla conversione – Parte il conto alla rovescia per l’addio a Equitalia

ROMA. Percorso netto al Senato per l’approvazione del decreto fiscale. Con la fiducia incassata nella mattinata di ieri (162 voti a favore, 86 contrari e un astenuto) il Governo porta a casa il via libera al testo senza modifiche rispetto a quelle apportate dalla Camera. Del resto, i margini ai ritocchi erano preclusi dal fatto che il decreto collegato alla manovra dovrà garantire 4,6 miliardi per il 2017 da portare in dote ai saldi del Ddl di bilancio che sta approvando Montecitorio.
Assume così un connotato più definito l’operazione sanatoria delle cartelle esattoriali, che consente di pagare il debito senza sanzioni e interessi di mora. Nel passaggio parlamentare la rottamazione è stata estesa anche ai carichi affidati dal 2000 al 2016 (la versione originaria del decreto fissava lo spartiacque al 2015). Inoltre non riguarderà soltanto i ruoli ma anche i 4.500 Comuni e gli altri enti locali che riscuotono attraverso ingiunzione di pagamento e che potranno decidere se “partecipare” all’operazione-rottamazione. Il termine per la presentazione delle istanze slitta al 31 marzo 2017 mentre la risposta di Equitalia dovrà arrivare entro il 31 maggio. Passano da 4 a 5 le rate in cui sarà possibile saldare il conto. Il 70% delle somme dovute dovrà essere versato nel 2017 (scadenza delle rate a fissata nei mesi di luglio, settembre e novembre) e il restante 30% nel 2018 (scadenza nei mesi di aprile e settembre).
Non solo rottamazione, però. Nel decreto c’è anche l’addio a Equitalia, che a partire dal 1° luglio 2017 sarà sostituita dall’ente pubblico economico «Agenzia delle Entrate – Riscossione» sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Mef. A gestire la transizione sarà l’amministratore delegato dell’attuale concessionario pubblico della riscossione che entro il 30 aprile 2017 avrà il ruolo e i poteri di commissario straordinario per adottare lo statuto e “governare” tutto l’iter. Intanto nella conversione parlamentare è stata eliminata la prova di selezione per il passaggio del personale di Equitalia al nuovo soggetto prevista una «ricognizione delle competenze possedute, ai fini di una collocazione organizzativa coerente e funzionale alle esigenze» del nuovo Ente ed è stata soppressa la norma che prevedeva la ricollocazione del personale di altre amministrazioni pubbliche in quella di provenienza. Mentre sul fronte dell’agenzia delle Entrate arriva la proroga dal 31 dicembre 2016 al 30 settembre 2017 delle Pot (posizioni organizzative temporanee) per tamponare l’impossibilità dopo le ultime pronunce della giustizia amministrativa (e in attesa delle decisioni di merito) che hanno sospeso il concorso per 175 dirigenti.
Tra l’altro l’Agenzia dovrà far fronte anche alla riapertura della voluntary disclosure, per la quale sarà possibile presentare l’istanza di adesione entro il prossimo 31 luglio. Per quanto riguarda, invece, le misure a disposizione per il contrasto all’evasione, i database delle Entrate si preparano ad accogliere il massiccio flusso di informazioni che arriverà con i nuovi adempimenti Iva: comunicazione sia dei dati analitici delle fatture emesse e ricevute (nuovo spesometro) sia dei dati relativi alle liquidazioni dell’imposta. A regime saranno complessivamente otto invii annuali. Per il 2017 il Parlamento ha reso semestrale solo la prima trasmissione relativa alle fatture (scadenza il 25 luglio). Ma questi nuovi obblighi tributari hanno prodotto una levata di scudi nei commercialisti che minacciano lo sciopero a inizio del prossimo anno. E, nonostante le aperture del premier Renzi a Radio24 (si veda quanto riportato martedì su queste colonne), sembra difficile che si arrivi a modifiche perché i saldi indicati in relazione tecnica stimano maggiori entrate per oltre 2 miliardi nel 2017 e ben 4,2 miliardi per il 2018.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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