FISCO: Semplificazioni, stop allo spesometro (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Semplificazioni, stop allo spesometro
Nel piano del governo anche la revisione della tassazione sul Tfr e la soppressione del 770

Roma. Abolizione dello spesometro e di una lunga serie di comunicazioni anti-evasione (black list, lettere di intento, assegnazione dei beni ai soci), revisione degli studi di settore e abolizione per chi è in contabilità di cassa (sia professionisti che autonomi), revisione della tassazione del Tfr, spese di rappresentanza per ospitalità clienti, liquidazione dell’Iva di gruppo e ritorno del modello F24 cartaceo per pagamenti anche al di sotto dei 1.000 euro per i pensionati. Il nuovo piano del Governo per semplificare il fisco a cittadini e imprese è pronto. Dopo aver riunito intorno a un tavolo associazioni di categoria e professionisti, il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, vuole tirare le fila per presentare il nuovo pacchetto di semplificazioni fiscali. Che, nelle intenzioni dei tecnici e del Governo, dovrà ulteriormente ridurre i paletti e i vincoli imposti dalla burocrazia anche in campo tributario. Non solo. Questi obblighi oltre a frenare la produttività delle imprese e a complicare la vita ai cittadini, in molti casi si trasformano in costi aggiuntivi. Per questo, come ha sottolineato Casero venerdì scorso a Torino al convegno dei commercialisti sulla riforma fiscale, le nuove semplificazioni «dovranno anche ridurre gli oneri da adempimento in uno spirito di leale collaborazione tra amministrazione finanziaria e contribuenti» (si veda il Sole 24 Ore di ieri).
Il piano allo studio del Governo si articola in quattro interventi. Due legati alla delega fiscale e al suo processo di attuazione. Entro metà aprile dovrà arrivare il decreto correttivo delle semplificazioni fiscali, quello, per intenderci, con cui è stata introdotta la dichiarazione precompilata. A stretto giro, prima dell’estate, si potrà intervenire anche sulla fatturazione elettronica anche negli scambi B2b. In quell’occasione il Governo potrebbe chiedere al popolo delle partite Iva di osare di più, con l’obbligo dell’invio di tutti i dati fiscali in cambio di un regime “premiale” più consistente.
Oltre alle correzioni alla delega fiscale, la terza via delle semplificazioni passa per gli emendamenti alla delega sul lavoro autonomo. Il ddl approvato a Palazzo Chigi a fine gennaio è ora all’esame del Senato. Tra le modifiche in arrivo una possibile riscrittura della deducibilità dei costi per la formazione professionale continua. In quella sede potrebbe trovare posto, costi permettendo, anche un primo intervento sulla revisione degli studi di settore.
Restyling che sarà comunque al centro della prossima legge di stabilità (quarta via per i taglio degli adempimenti). In quella sede saranno assicurate le coperture necessarie per abolire gli studi di settore per i professionisti e gli autonomi che hanno la contabilità di cassa. Gli studi di settore ritenuti non più utili al fisco ai fini dell’accertamento di ricavi e compensi saranno cancellati. E dovranno essere utilizzati per la compliance. Lo studio non porterà più automaticamente ad accertamenti induttivi.
Sempre nella legge di stabilità sarà definita anche l’autonoma organizzazione ai fini dell’esenzione Irap per le piccole partite Iva. Per poter escludere professionisti e piccoli imprenditori dall’applicazione dell’imposta regionale si attendono anche le sentenze a Sezioni Unite della Cassazione, chiamate a pronunciarsi sul presupposto del pagamento del tributo regionale.
Ma torniamo alle semplificazioni in arrivo con i correttivi alla delega fiscale. Con l’evoluzione della fatturazione elettronica e l’introduzione dell’obbligo di invio dei dati delle fatture emesse e di quelle ricevute sarà cancellato lo spesometro. Con lui anche un’altra serie di comunicazioni che oggi gravano su imprese e intermediari: le lettere di intento, le comunicazioni per operazioni in Paesi Black list, l’assegnazione di beni in uso ai soci, le imprese in perdita sistematica, su cui si sta lavorando anche a una revisione della norma.
Nel pacchetto troveranno posto anche tre principi cardine per il rapporto fisco-contribuenti: le comunicazioni per determinate situazioni dovranno essere trasmesse solo in caso di variazioni. Si pensi alle locazioni, dall’attuale comunicazione periodica si passerà all’invio delle sole variazioni dei contratti. C’è poi la tanto attesa “pausa agostana”: la sospensione degli adempimenti per tutto il mese di agosto sarà legge. Terzo principio, non di poco conto, si prevede che tra le istruzioni diramate dal Fisco (circolari, modelli o note varie) e il termine dell’adempimento dovrà sempre intercorre un periodo di tempo congruo.
In arrivo anche un ritocco al quadro RW di Unico sul monitoraggio dei beni detenuti all’estero. Le piccole imprese chiedono una rivisitazione del sistema di tassazione degli immobili oltre confine, che oggi pagano Ivie e Ivafe. Intervento mirato anche per le società di persone e la partecipazione alla liquidazione dell’Iva di gruppo. Tra le semplificazioni in arrivo anche la modalità di tassazione del Tfr. Sul tavolo l’ipotesi di chiedere al datore di lavoro di applicare un’imposta sostitutiva sul Tfr con un’aliquota fissa individuata in ragione del reddito del lavoratore dipendente. Un intervento però su cui sono in corso le analisi di costo. Sempre sul Tfr è allo studio anche l’accorpamento in un’unica data di acconto e saldo per il pagamento della “sostitutiva” sulla rivalutazione dei fondi del Tfr. Anche in questo caso pesano i costi.
C’è, infine, anche l’abolizione del modello 770. Su questo però le stesse associazioni avrebbero chiesto un supplemento di riflessione soprattutto per scongiurare il fatto di dover comunque indicare i dati nel modello di pagamento F24. Marco Mobili

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