FISCO: Stop agli studi di settore (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Casero sulle novità fiscali della manovra 2017
Stop agli studi di settore

Dal 2017 stop agli studi di settore. Iri per le piccole imprese e comunicazione periodica dei dati Iva. Questi i temi caldi illustrati ieri dal viceministro dell’economia Luigi Casero, che andranno a comporre il decreto collegato alla legge di bilancio 2017. Gli studi di settore saranno sostituiti da «indici di fedeltà fiscale» con un meccanismo premiale secondo il quale chi risulterà più affidabile non avrà più controlli e accertamenti ma una corsia preferenziale per i rimborsi fiscali, con una dinamica accelerata (si vedano le anticipazione di ItaliaOggi del 17/10/2016). In questo campo la riforma, quindi, comporterà «l’eliminazione degli studi non efficienti/efficaci per alcune categorie di professionisti che hanno un andamento dei ricavi non proiettabile nel tempo, con picchi non costanti negli anni, come gli avvocati». Inoltre «non potranno essere più richiesti dati già in possesso dell’amministrazione finanziaria, con l’obiettivo, quando la riforma sarà a regime, di non chiedere più dati ai contribuenti», ha specificato Casero. L’analisi degli indici di fedeltà sarà fatta su un arco temporale ampio, proiettato sull’evoluzione storica degli andamenti dei vecchi studi di settore. E quindi, ha detto il viceministro «chi sta nelle categorie più affidabili, chi ha un indice di fedeltà fiscale più alto, non subirà più controlli e accertamenti sulla dinamica normale del reddito».
Per quanto riguarda l’Iva, è stata confermata la comunicazione periodica dei dati ogni tre mesi nonché l’obbligo della fatturazione elettronica. Altra conferma arriva per le piccole imprese. Si vedrà, infatti l’arrivo, con la legge di bilancio, dell’Iri per le piccole imprese (tassazione al 24%) nonché il pagamento delle tasse per cassa, che permetterà di eliminare alcuni strumenti come lo spesometro. La riforma, conclude Casero, risponde alla logica di «semplificazione e razionalizzazione, perché non chiediamo cose che non servono». Giorgia Pacione Di Bello

Foto del profilo di Andrea Gentile

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