ITALIA OGGI
Presentata ieri la revisione dello strumento. Per i professionisti non c’è abrogazione
Studi di settore con la pagella
Addio a Gerico, arriva il voto dell’indice di affidabilità
Gli studi di settore sono morti, viva gli studi di settore. La nuova generazione di questo strumento non servirà più per l’accertamento ma per la compliance. Un indicatore di affidabilità assegnerà i voti al contribuente: da uno a dieci in una pagella con tanto di emoticon, faccette sorridenti o imbronciate, che segnaleranno se il contribuente è meritevole di premialità o al contrario, non è in linea con le informazioni del fisco. Con il nuovo software, che manda in soffitta il vecchio Gerico, il contribuente potrà già nella stessa elaborazione della dichiarazione incrementare i ricavi e i compensi. Farsi, insomma, un esame di coscienza e decidere come procedere. Non esisterà più infatti il ricavo puntuale ma si guarderà a un indicatore sintetico di affidabilità. E in questa sorta di termometro della compliance fiscale, ci sarà spazio per una serie di voci: valore per addetto, ammontare dei ricavi per addetto, beni strumentali per addetto, durata delle scorte.
Sono alcune delle novità della nuova generazione degli studi di settore presentata ieri alle imprese e ai professionisti da Vieri Ceriani, al debutto come amministratore delegato di Sose, la società per gli studi di settore. Nessun pensionamento, quindi, ma una profonda ristrutturazione straordinaria. E una novità per i professionisti: per loro gli studi di settore non saranno aboliti bensì ripensati sulla strada illustrata ieri per il mondo delle imprese.
Le novità. Un vero e proprio decalogo quello presentato ieri durante la commissione esperti alle categorie.
Debutta, in linea con la nuova filosofia dell’istituto, un indice sintetico di affidabilità7compliance che rappresenta il posizionamento di ogni contribuente sulla base di una serie di indicatori significativi. Una scala di voti da uno a dieci. Gli indicatori di normalità economica finora utilizzati per la stime dei ricavi/compensi diventano indicatori per il calcolo del livello di affidabilità /compliance.
Novità anche per i ricavi compensi che sono legati alla stima del valore aggiunto e del reddito.
Il modello di regressione utilizzato prenderà in esame 8 anni e non più uno contenendo in tal modo più informazioni.
I cluster si riducono nel numero. L’obiettivo è quello di una maggiore stabilità nel tempo con una assegnazione più robusta per il contribuente del cluster di riferimento.
Il nuovo modello economico poi sarà capace di cogliere da solo l’andamento ciclico e quindi non sarà più necessario predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali i cosiddetti correttivi anticrisi. I risultati, cambiato il software applicativo, non saranno più generalizzati ma personalizzati per singolo contribuente sulla base degli effetti individuali calcolati con il nuovo modello di stima. Un altro obiettivo è quello di ridurre le informazioni presenti nel modello dati.
Fortissimamente compliance. Ieri il ministero dell’economia a conclusione dell’incontro ha diffuso una nota in cui ha voluto sottolineare che «l’indicatore di compliance è un dato sintetico che fornisce, su scala da uno a dieci, il grado di affidabilità del contribuente». Se il contribuente raggiunge un grado elevato avrà accesso al sistema premiale che prevede, facendo riferimento alle disposizioni del decreto legge 201/2011, tra l’altro, un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità. Al singolo contribuente saranno comunicati poi, attraverso l’Agenzia delle entrate, il risultato dell’indicatore sintetico e le sue diverse componenti, comprese quelle che appaiono incoerenti, con tanto di facce con espressione perplessa e colore rosso. In questo modo il contribuente sarà stimolato ad incrementare l’adempimento spontaneo e incentivato a interloquire con l’Agenzia delle entrate per migliorare la sua posizione sul piano dell’affidabilità. Cristina Bartelli