ITALIA OGGI
Parla Brunello, A.d. (uscente) di Sose
Studi, nuove validazioni
SAB. 2 – Un aggiornamento rapido degli studi di settore che porti a ridurre il periodo di riferimento dei dati elaborati per lo studio e l’anno di imposta dell’applicazione. È questo uno degli obiettivi della manutenzione straordinaria in corso dello strumento. E l’accelerazione del processo influenzerà anche i meccanismi di validazione che vedono protagonisti anche le imprese e i professionisti presenti nella commissione esperti degli studi di settore. È questo l’action plan tracciato da Giampietro Brunello, a.d. uscente di Sose in una intervista rilasciata qualche settimana fa a ItaliaOggi e che dopo l’annuncio dell’abbandono della società per gli studi di settore di ieri ha il sapore di un passaggio di consegne al nuovo cda che si insedierà a fine aprile.
Domanda.
L’operazione di restyling degli studi prevede un accorpamento dagli attuali studi a un numero inferiore? Con quali criteri viene ridotto il numero degli studi?
Risposta. In Sose da sempre si lavora per migliorare la capacità di rappresentare i settori ai quali gli studi si riferiscono ma, contemporaneamente, anche per semplificare. In questo processo sono stati individuati vari percorsi con i quali attivare l’aggregazione degli studi in base all’affinità di diverse categorie merceologiche, come pure di alcuni processi produttivi per quanto concerne le attività manifatturiere. Questo permetterà di ottenere una diminuzione del numero degli studi, con il vantaggio di semplificare i modelli in termini di omogeneità (stesso modello per più codici Ateco) e migliorare la rappresentatività e la lettura dei risultati degli studi stessi, salvaguardandone comunque, potenzialmente, l’applicazione a tutta la platea dei contribuenti interessati.
D. Con quali criteri si procederà all’aggiornamento?
R. La riduzione degli studi di settore, accompagnata da una semplificazione significativa dei modelli per la raccolta dei dati e dalla revisione del processo metodologico, dovrà consentire di giungere all’obiettivo di un aggiornamento più rapido degli studi di settore, superando quindi l’attuale gap tra periodo di riferimento dei dati elaborati per lo studio e anno d’imposta di applicazione, anche se questa situazione è stata superata con l’applicazione dei correttivi. L’accelerazione nella revisione degli studi dovrà prevedere anche il riesame dell’attuale procedimento di validazione attraverso il confronto con le categorie interessate, senza ridurre il livello di compliance che da sempre caratterizza il processo degli studi di settore.
D. Quali sono i punti di debolezza da modificare assolutamente e quali quelli di forza?
R. Dal punto di vista operativo, fin dalla nascita degli studi, si è sempre posta la massima attenzione alla loro realizzazione per contemperare le esigenze sia dell’Amministrazione finanziaria che quelle delle categorie economiche, recependo le motivazioni condivisibili e traducendole in miglioramenti del processo e quindi della rappresentatività del prodotto. Il lavoro dei gruppi, perfettamente integrati, e l’esperienza della Commissione degli esperti hanno consentito nel tempo di superare ogni rigidità e di trovare soluzioni ad ogni tipo di problema. I correttivi congiunturali, ultimo intervento più rilevante in ordine di tempo, sono la dimostrazione palese della flessibilità di cui sono dotati gli studi e, quindi, della capacità di poter essere adeguati anche alle mutate condizioni economiche. In questo senso gli studi si dimostrano ancora uno strumento valido in grado di essere ulteriormente perfezionato anche in un’ottica di semplificazione con l’adozione di nuove metodologie.
D. Gli studi di settore sono finiti o possono dire ancora qualcosa?
R. La validità intrinseca degli studi sotto i diversi profili tecnici non è in discussione. Non va, peraltro, dimenticata la funzione da essi svolta nel graduale processo di recupero dell’evasione ma anche per conferire maggiore correttezza ai comportamenti dei contribuenti e contenere in questo modo fenomeni di concorrenza sleale sul mercato: una valenza, questa, da sempre apprezzata anche dalle categorie. Cristina Bartelli