ITALIA OGGI
La fotografia è delle Entrate. Più informazioni nel cassetto fiscale
Via dagli studi di settore
Continua la diminuzione dei soggetti a cui si applicano gli studi di settore. 3,4 mln nel 2015 contro i 3,7 mln del 2014. Il dato emerge dalle statistiche ufficiali, dichiarati dai contribuenti, aggiornate al periodo d’imposta 2015, pubblicate, ieri, sul sito dell’agenzia delle entrate. Sempre da ieri sul proprio cassetto fiscale i contribuenti potranno visualizzare i modelli degli studi di settore presentati per il periodo d’imposta 2015 e l’esito relativo allo stesso periodo d’imposta dell’applicazione degli studi di settore, ricalcolato sulla base dell’ultima versione del software Gerico pubblicata. Online il software «Segnalazioni 2016» attraverso il quale il contribuente potrà segnalare all’Agenzia delle entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti relativamente a situazioni di non congruità, non normalità o non coerenza risultanti dall’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2015. Dall’analisi delle statistiche pubblicate sul sito delle entrate e aggiornate con i dati del periodo d’imposta 2015, si evince che i soggetti ai quali si applicano gli studi di settore sono andati via, via diminuendo. Nel periodo d’imposta 2015 le posizioni «calcolabili» ai fini degli studi di settore sono state infatti poco più di 3,4 milioni contro i 3,7 milioni del 2014 e i 3,8 milioni del 2013. Interessanti anche i dati relativi alle posizioni di soggetti che sono risultati naturalmente congrui per ricavi o compensi dichiarati rispetto a quelli stimati dal software Gerico. Il dato mostra infatti una flessione nell’ultimo triennio passando dal 71,94% dei soggetti naturalmente congrui del 2013 al 64,97% del periodo d’imposta 2015. Completamente rovesciato, come naturale conseguenza, il numero delle posizioni di soggetti che non sono risultati congrui alle risultanze del software Gerico. Dal 28,06% del 2013 si è passati infatti al 35,03% del 2015 con una crescita di circa il 7%. Diminuiti anche il numero dei soggetti che risultano «perfetti» a tutti gli indicatori misurati dal loro studio di settore. Si tratta dei soggetti che soddisfano congiuntamente, sia il requisito della congruità, anche tramite adeguamento, sia quello della coerenza e della normalità economica. Anche per questi soggetti nell’arco triennale di riferimento si è passati dal 40,65% del 2013 al 35,54 del 2015 con una perdita di circa il 5%. Interessanti anche i dati statistici diffusi dall’Agenzia delle entrate in relazione agli effetti dei correttivi anticrisi sul periodo d’imposta 2015. Soltanto il 13,91% delle posizioni è risultato congruo grazie all’effetto esercitato dai correttivi anticrisi sulle variabili del software Gerico mentre, di contro, l’89,96 % delle posizioni non congrue è rimasta tale. Andrea Bongi