GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: «La Corte d’Appello baluardo contro la Scu» (Il Nuovo Quotidiano di Puglia)

IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA

«La Corte d’Appello baluardo contro la Scu»

Limongelli, delegato Oua: «Siamo contrari ad ogni taglio». L’incontro La Camera civile salentina «Ogni iniziativa sia frutto dell’unità dell’avvocatura»

Dom.17 – «La Corte d’Appello di Lecce non può essere soppressa. Le ragioni sono tante e sono emerse dalle assemblee degli avvocati e negli incontri con il prefetto Claudio Palomba e con Michele Vietti, ex vicepresidente del Csm e presidente della commissione incaricata di redigere la bozza (di legge delega) sulla nuova geografia giudiziaria».
L’ Oua (Organismo unitario dell’avvocatura) dice no alla soppressione della sede di Lecce e lo fa attraverso il suo delegato locale, l’avvocato Sergio Limongelli. «A parte il discorso sulla tradizione che pure non può essere trascurato, c’è l’organizzazione territoriale: la Puglia è una regione particolare per la sua conformazione, è lunga 400 chilometri, ma le distanze non sono state considerate nella bozza», ha precisato Limongelli, secondo il quale, considerando i criteri relativi al numero di abitanti e al numero delle cause, ritenuti dalla commissione fondamentali per individuare i distretti superflui, Lecce non dovrebbe correre rischi. E questo anche analizzando la questione della criminalità, perché abolire la Corte significherebbe abolire anche la Direzione distrettuale antimafia. «Non si può scardinare un impianto giurisdizionale che ha fatto una efficace lotta, e continua a farla, alla criminalità organizzata», ha dichiarato il delegato. Che ha aggiunto: «Siamo contrari a ogni modifica in materia di geografia giudiziaria, non solo in Puglia. Stiamo ancora pagando le conseguenze della precedente azione fatta a colpi di scure, senza alcuna giustificazione né di carattere geografico né economico, con la soppressione di alcuni tribunali e di alcune sedi distaccate.
Anche sui giudici di pace, non si è tenuto conto della vicinanza della giustizia al cittadino che deve essere una delle priorità.
Questo l’ Oua lo ha detto chiaro durante un recente incontro con Vietti e con una delegazione del Ministero». Per Limongelli, la palla ora passa alla politica: «È questa a mettere i paletti, a stabilire quali dei criteri sia prioritario. Lo stesso Vietti ci ha comunque rassicurati spiegando che non si tratta di interventi che possono essere realizzati in poco tempo, perché ci sono altre priorità come la riforma del processo civile, delle procedure concorsuali, alcune norme della procedura penale». Rassicurazioni sarebbero arrivate anche durante il convegno Oua del 7 aprile, a Milano, sulla corruzione, da parte del parlamentare (Pd) Franco Vazio, vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera. «Ha espresso il suo disappunto, confermando che non ci sono tempi per intervenire e che la volontà politica sul punto è molto discussa. Sebbene questo possa far stare tranquilli sui tempi, che non saranno immediati, bisogna continuare a combattere per la causa. Bisogna far valere le proprie ragioni e far rimuovere dal programma politico l’idea di mettere le mani su Lecce», ha affermato il delegato Oua.
La battaglia continua. Proprio due giorni fa si è tenuta una riunione in Prefettura con i rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura salentina, finalizzata alla redazione di un documento da inviare alla commissione e al ministero della Giustizia per “blindare” la Corte d’Appello di Lecce. Intanto nel dibattito si inserisce anche la Camera Civile Salentina: il presidente Salvatore Donadei giudica «imprescindibile che qualunque iniziativa debba essere – se ancora non è stato fatto – preventivamente condivisa con i Consigli dell’Ordine degli avvocati di Brindisi e Taranto, il che scongiurerebbe il verificarsi di situazioni kafkiane, che ci vedrebbero involontari protagonisti di un evento che, viceversa, vorremmo evitare. Quel che più conta – conclude l’avvocato Donadei – è mantenere una granitica coesione del distretto». Veronica VALENTE

Foto del profilo di Andrea Gentile

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