GEOGRAFIA GIUDIZIARIA: Ridotte le Corti d’appello (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Giustizia. Prende corpo la fase due della nuova geografia giudiziaria – Nuovi interventi anche sui tribunali
Ridotte le Corti d’appello
Task force per gli uffici in difficoltà – In procura meno discrezionalità

Dom.20 – Milano. Taglio delle Corti d’appello, riduzione (ulteriore) degli uffici di primo grado, creazione di una task force di magistrati di pronto intervento per affrontare le situazioni più critiche, riorganizzazione di procure e procure generali. Al ministero della Giustizia sta prendendo corpo un nuovo intervento sulle geografia giudiziaria, e, in generale, sull’organizzazione degli uffici. La commissione guidata dall’ex vicepresidente del Csm, Michele Vietti, sta completando i lavori, il mandato scade a fine mese, e uno schema di articolato è in via di definizione.
L’intervento si propone una fase due della riforma del 2012, che ha condotto alla totale eliminazione delle sezioni distaccate, alla drastica riduzione degli uffici del Giudice di Pace, alla soppressione di 30 tribunali e relative procure, riducendone il numero complessivo a 135. La nuova distribuzione degli uffici giudiziari doveva rispettare due regole base: la conservazione dei tribunali con sede nei circondari di comuni capoluogo di provincia e la permanenza di almeno tre tribunali per distretto di Corte d’appello. Nel complesso, sottolinea il gruppo di lavoro interno alla commissione Vietti, che ha messo a punto il nuovo testo, si è trattato di una riforma che ha contribuito al calo delle pendenze in quest’ultimo biennio ma che è certo perfezionabile.
Così, adesso, si pensa di andare oltre i limiti precedenti, puntando in maniera decisa a ristrutturare le Corti d’appello. Uffici, questi ultimi, in particolare sofferenza se si tiene conto che per smaltire tutto l’arretrato, nell’ipotesi di scuola di assenza di nuovi procedimenti in ingresso, ci vorrebbero 2 anni e 8 mesi. Oltretutto, osserva il gruppo di lavoro, «mentre gli uffici di primo grado erogano una serie di servizi direttamente collegata con il territorio amministrato (e, dunque, talvolta può giustificarsi, ad esempio per motivi orografici, l’esistenza di uffici anche di più modeste dimensioni), la natura del giudizio d’appello e i servizi erogati dalle Corti e dalle Procure Generali rendono assai meno rilevante il parametro della “distanza” tra la Corte e l’utenza amministrata e dovrebbero, invece, puntare con maggiore decisione sulla qualità e l’efficienza del servizio erogato che, anche per il giudice d’appello, non può prescindere da requisiti dimensionali minimi».
Si potrà così procedere a una riduzione, tendenzialmente con una Corte d’appello per Regione. Tenendo conto però di una realtà che vede solo 6 distretti superare i 4 milioni di abitanti amministrati (Milano, Roma, Venezia, Napoli, Torino e Bologna), pari soltanto al 20% del totale. Solo 4 distretti (nell’ordine Firenze, Brescia, Bari e Palermo) superano i 2 milioni di abitanti amministrati, pari al 13% del totale. Nove distretti amministrano più di 1 milione di abitanti (Catania, Genova, Ancona, Catanzaro, Trieste, L’Aquila, Lecce, Cagliari e Salerno). Il distretto di Perugia si colloca sotto il milione di abitanti (884.000), mentre 7 distretti amministrano poco più di 500.000 abitanti (Potenza, Messina, Sassari, Taranto, Reggio Calabria, Trento e Bolzano). Chiudono la classifica i 2 micro-distretti di Caltanissetta e Campobasso, con meno di 500.000 abitanti amministrati.
La bozza così prevede di cancellare le sezioni distaccate e di ridurre «mediante attribuzione di circondari o porzioni di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, il numero delle Corti di appello esistenti, secondo i criteri oggettivi dell’indice delle sopravvenienze, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti e dell’estensione del territorio, tenendo comunque conto della specificità territoriale del bacino di utenza». Contestualmente e con i medesimi criteri andrebbero poi tagliati gli uffici giudiziari di primo grado, nel segno dell’efficienza dei tribunali ordinari, della specializzazione delle funzioni e dei risparmi di spesa.
Ancora si istituisce un ruolo speciale di magistrati, sia giudicanti, sia requirenti, da destinare con delibera del Csm, per un periodo non superiore a 5 anni, agli uffici in maggiore sofferenza. Infine, quanto alle procure, spazio a un maggiore riconoscimento del ruolo dei procuratori aggiunti e del procuratore generale, chiamati entrambi al confronto sull’adozione dei progetti organizzativi e all’eliminazione della discrezionalità del procuratore capo nell’assegnare la delega al procuratore aggiunto per la cura di specifici settori di affari. Giovanni Negri

Foto del profilo di Andrea Gentile

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