GIUDICI DI PACE: Lo sciopero infinito della (in)giustizia (Il Giornale d’Italia)

IL GIORNALE D’ITALIA

CONTINUA LO SCONTRO TRA TOGHE E GOVERNO: A RIMETTERCI I CITTADINI
Lo sciopero infinito della (in)giustizia
Ognuno lotta per difendere il suo orticello ma di una riforma sensata nemmeno l`ombra

Se la giustizia non funziona, non ci potrà mai essere una giustizia giusta, efficiente, migliore. Nemmeno nei migliori sogni di tutti quelli che ancora sperano che qualcosa possa finalmente cambiare. Il concetto di “giustizia” non appartiene a questo Paese. In cui prevalgono gli scontri tra giudici
(troppo spesso politicizzati) e istituzioni. Una querelle infinita in cui le ferie, la pensione, l`indipendenza e l`immunità dei magistrati sono capisaldi irrinunciabili.
Per i togati, s`intende. E dove le norme a favore per questo o quel politico sono imprescindibili. E così a rimetterci sono i cittadini qualunque, alle prese con una macchina inadeguata, poco credibile: ingiusta. Ma fino a quando non si metteranno da parte astio e rivalità, a prevalere non sarà mai il buon senso.
E` ripartito lo scontro tra i togati e il governo Renzi. Proseguirà fino a venerdì 25 lo sciopero (iniziato lunedì 21) proclamato dalle organizzazioni rappresentative dei giudici di pace, dei viceprocuratori onorari e dei giudici
onorari di tribunale (Unagipa, Federmot, Angdp, Udgdp). Cinque giorni di astensione dalle udienze civili e penali, con la giustizia italiana a rischio paralisi.
Oltre 500mi1a processi in tutta Italia fermi al palo. Per via della tanto discussa riforma portata avanti dal Guardasigilli Orlando, che “vuole cancellare – la protesta dei togati – il giudice di pace. E quindi quell`unica figura di magistrato che ha garantito efficienza e celerità a questo apparato. Ma cosa ancora più grave, spinge per trasformare questa categoria di inquirenti in meri ausiliari di carriera, gerarchizzando l`esercizio della giurisdizione in violazione dell`articolo 101 della Costituzione”.
Per l`associazione nazionale dei giudici di pace, dunque, il problema non è assolutamente quello di posticipare il prepensionamento di alcuni magistrati professionali (come rivendicato dall`Anm). “Ma garantire l`indipendenza di oltre 5.000 giudici di pace, magistrati onorari di tribunale e procure che trattano il 60% del contenzioso civile e penale”.
Siamo alla linea dura, con la federazione dei magistrati onorari (Federmot) che attacca: “L`esecutivo sta confermando la sua incapacità di fronte a l`emergenza giustizia”. Tra ricorsi al Tar per rivendicare i propri diritti e stoccate al veleno, la sfida infinita tra giudici (di ogni tipo) e governo
prosegue. Di tutto si parla però tranne che delle grandi ingiustizie che continuano a rendere ignobile questo strumento.
Come (solo per fare un esempio) la carcerazione preventiva, strumento
indegno per qualsiasi paese civile. O la separazione delle carriere dei magistrati.
Siamo alle solite. Ognuno lotta per il suo orticello. Con i magistrati
che pretendono tutto e la politica che continua a mostrarsi inadeguata di fronte a questo scenario ingiusto. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. “Che la giustizia in Italia non funziona lo dicono soprattutto coloro che le impediscono di funzionare”. M.Z.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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