IL SOLE 24 ORE
IN COMMISSIONE GIUSTIZIA ALLA CAMERA
Concordato, arriva un argine ai furbetti
Due misure contro “i furbetti del concordato”. La commissione Giustizia della Camera ha approvato due emendamenti che riscrivono la fisionomia del concordato preventivo e lo fanno nella direzione di cancellare due delle distorsioni più evidenti della disciplina attuale. Da una parte si introduce una percentuale minima di soddisfazione dei creditori, il 20%, dall’altra si cancella la regola del silenzio-assenso, correggendo in questo modo un utilizzo strumentale del concordato preventivo che più volte in questi anni é stato segnalato come critico sia sul versante dell’alterazione della concorrenza sia per quanto riguarda la forza di prevaricazione dei grandi creditori ai danni di quelli più piccoli. L’intervento riequilibra in qualche modo gli assetti della legge fallimentare, che dopo avere , con le riforme di questi anni, sbilanciato il suo baricentro a favore dell’imprenditore-debitore, adesso prende atto dell’opportunità, o meglio della necessità, di innalzare il livello di tutela a favore anche dei fornitori. L’intervento è tanto più significativo perché collocato in un decreto legge sinora criticato perché assai favorevole ai grandi creditori, segnatamente, alle banche.