GIUSTIZIA CIVILE: E nel «civile» si preferisce l`ingiustizia (Il Tempo)

IL TEMPO
E nel «civile» si preferisce l`ingiustizia
In tre anni un milione e mezzo di italiani ha rinunciato alla causa per i costi
Le «piaghe» più eclatanti lamentate: burocrazia e magistrati poco attenti

A più della metà degli italiani la giustizia civile non va giù: lenta, gestita in modo disattento e costosissima. Tanto costosa che, per una fetta notevole
del nostro Paese, è meglio l`ingiustizia. Negli ultimi tre anni ben 1 milione 555 mila persone hanno deciso di rinunciare ad avviare una causa civile per il timore di sostenere costi troppo elevati rispetto al vantaggio conseguibile
(30,8%), per l`incertezza dei tempi di svolgimento (25,6%) o dell`esito favorevole (15,5%). Il 52 per cento di chi ha avuto a che fare con le cause
italiane dichiara di essere poco o per niente soddisfatto. Queste e molte altre cifre si possono leggere nel «Rapporto Istat 2015 sulla Giustizia civile». Così è possibile scoprire che al centro dei contenziosi ci sono soprattutto le questioni familiari. La quota più elevata di soggetti coinvolti si registra per i contenziosi tra parenti (40,5%); seguono lavoro (16,5%), incidenti stradali e contravvenzioni per violazione al codice della strada (14,4%), contrasti condominiali e di vicinato (9,4%), problemi con le assicurazioni e le banche (7,9%), contrasti tra clienti e fornitori (7,5%), procedure di sfratto (5,8%), eredità e successioni (5,5%), fallimenti e controversie di tipo societario- commerciale (5,0%).
Una profonda insoddisfazione (67,3%) viene dichiarata da chi aspetta da almeno cinque anni la pronuncia del giudice come pure da parte di
chi ha sostenuto costi elevati assolutamente non previsti (70,0%). L`insoddisfazione diventa ancora più marcata tra coloro che considerano l`esito del procedimento sfavorevole (84,0%). Secondo i cittadini intervistati bisognerebbe soprattutto ridurre la durata dei procedimenti (68,6%),
semplificare gli aspetti burocratici (57,7%) e garantire puntualità alle udienze (31,0%).
Buona parte dei cittadini individua nel rapporto umano con i magistrati il fattore di maggiore criticità. Tre su dieci ritengono che i giudici dovrebbero
«prestare più attenzione alle ragioni delle parti» o garantire una maggiore «imparzialità» (21,7%).
Nel 2015,1`11,% della popolazione residente di 18 anni e più (circa 5 milioni 500 mila persone) dichiara di essere stata coinvolta almeno un volta in un contenzioso civile nel corso della vita. Questa esperienza vede protagonisti più
spesso gli uomini (12,9%) delle donne (9,3%). I contenziosi civili sono più frequenti nel Nord-est (12,9%) che nel Meridione e nelle Isole (9,2% e 8,6%). Più nelle grandi aree metropolitane rispetto ai piccoli centri fino a 2 mila abitanti (12,3% contro 9,6%). All`avvio della causa soltanto il 27,8% dei cittadini era a conoscenza dei costi da sostenere; la quota scende all`aumentare dei gradi del giudizio: nei tribunali o presso il Giudice di
pace è pari a circa il 28,0%, diminuisce sensibilmente in Corte d`Appello (25,0%), crolla in Cassazione (7,9%). Il processo civile si svolge in un ampio
arco temporale: il 17,2% dei rispondenti dichiara che la controversia si è conclusa nei cinque anni successivi all`anno di inizio, il 40,0% in
un periodo compreso tra 2 e 5 anni, il 19,1% nel` anno successivo all`avvio e il 23,8% nello stesso anno dell`avvio. Il Rapporto Istat sulla Giustizia civile
dell`anno 2015, inoltre, svela che non tutti sanno che è possibile raggiungere un accordo extragiudiziale. Solo il 41,9% conosce l`Arbitrato e il 43,9% il significato di Mediazione Civile. Antonio Angeli

52% Insoddisfatti
Il 52% di chi ha avuto esperienza diretta della giustizia civile dichiara di essere poco o per niente soddisfatta. L`insoddisfazione è maggiore fra gli uomini (57,0% rispetto al 46,8% delle donne)
30,8% No alla causa
Un milione 555 mila persone, negli ultimi tre anni, hanno deciso di rinunciare ad avviare una causa civile per il timore di sostenere costi troppo elevati rispetto al vantaggio conseguibile
40% Tempi lunghi
Il 40% del campione preso in esame dall`Istat ha dichiarato che la causa che
hanno affrontato si è risolta in un periodo compreso tra 2 e 5 anni. i119,1% nell`anno successivo all`avvio della causa

La famiglia prima di tutto
Prime le contese familiari (40%) seguite da quelle per il lavoro

Foto del profilo di Andrea Gentile

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