LA REPUBBLICA
L’indagine. Una causa ad Aosta dura 118 giorni, a Patti 1193
Giustizia civile, è un`Italia a due velocità il Sud nel baratro
ROMA. Ad Aosta una causa va dieci volte più veloce che a Patti. E in generale rivolgersi a un giudice al Nord è molto più conveniente che al Sud. Nonostante gli sforzi e l`abbattimento dei tempi, la giustizia civile in Italia continua a correre su due diverse velocità. Il dato emerge dal lavoro dell`Ufficio parlamentare di bilancio che, analizzando i numeri messi loro a disposizione dal Ministero della Giustizia, ha stilato una classifica sull`efficienza della giustizia civile e sulla performance economica che da essa deriva. «La giustizia civile – dicono nel report – appare ancora lontana dagli standard di efficienza e produttività dei sistemi giudiziari più avanzati», nonostante gli sforzi degli ultimi anni che – grazie anche al crollo dei giudizi per via della crisi economica hanno comunque ridotto i tempi medi di attesa.
Proprio ieri il ministro Andrea Orlando segnalava, nel presentare i dati del primo semestre del 2016 disponibili sul sito del Ministero, come le pendenze siano calate da quasi 6 milioni del 2009 a meno di 4 milioni, con arretrati in forte contrazione anche in Corte di Appello e in Tribunale. Solo nel 2016 c`è stato un calo di quasi il 10 per cento rispetto a 12 mesi fa.
L`Ufficio parlamentare di Bilancio segnala però «una fotografia di un`Italia a più velocità» nella quale esiste una differenza sostanziale tra i tribunali, soprattutto in base alla geografia. La ricerca è stata condotta con una metodologia scientifica che consiste nel mettere in relazione i procedimenti
definiti e quelli iscritti nel corso di un anno.
Per ciascun tribunale è stato cioè analizzato se nel corso di un anno si riesce a valutare una causa e se nei 365 giorni vengono aperti più fascicoli di quelli che poi vanno a sentenza.
La sintesi dei dati è stata sistemata in un grafico nel quale i tribunali
vengono divisi in quattro categorie: i problematici, quelli cioè che hanno più
cause che sentenze e hanno tempi di definizione di oltre un anno. Quelli in miglioramento, cioè quelli che diminuiscono l`arretrato ma ci mettono più di 365 giorni per trattare un fascicolo. I primi della classe, che producono più sentenze dei nuovi procedimenti iscritti e in meno di un anno. E infine quelli in peggioramento, cioè in grado di gestire un fascicolo in 12 mesi ma che iscrivono più cause rispetto alle sentenze.
La «questione meridionale» è chiara: quelli del Nord si collocano in grande maggioranza (44 su 50) tra i primi della classe e mai tra i problematici dove invece 18 su 58 sono del Sud. Le differenze sono anche poi nello stesso Mezzogiorno: male per esempio Valle della Lucania o Gela dove le cause iscritte sono molto più delle sentenze, o Civitavecchia che continua ad accumulare cause. Incredibile il dato che attiene ai tempi di smaltimento: un fascicolo ad Aosta ha un`aspettativa media di 118 giorni, a Vercelli di 215, a Taranto di 278, a Salerno di 658 e a Patti di 1193. «Ora – spiegano dall`Ufficio parlamentare di bilancio metteremo in relazione questi dati con gli
organici: così sapremo chi sono davvero i più bravi». GIULIANO FOSCHINI
L`ATTESA
Ad Aosta un fascicolo si smaltisce in circa 118 giorni. A Patti c`è bisogno
invece di poco meno di quattro anni, 1193 giorni
NORD-SUD
La maggior parte dei tribunali virtuosi si trovano a Nord, 44 su 50, mentre i
problematici sono per la maggior parte nel Mezzogiorno
IL MIGLIORAMENTO
Nonostante le differenze geografiche i tempi di attesa sono comunque
migliorati: -10 % rispetto al 2015