ITALIA OGGI SETTE
Definizione contenziosi: per il ministero, tribunali sempre più veloci. Ma non dappertutto
Rovereto, cause in 343 giorni Mentre Matera ci mette 5 anni
Lun.9 – Quattro anni e tre mesi, ovvero 1.548 giorni. È il tempo in più che ci vuole per chiudere un contenzioso civile al tribunale di Matera piuttosto che all’ufficio di Rovereto: il più lento e il più veloce di Italia. Sì, perché la durata media effettiva delle cause al circondario di Matera, calcolata nel 2015, è di ben 1.891 giorni, cinque anni e due mesi circa, mentre a Rovereto ci vuole in media meno di un anno, 343 giorni. Un abisso. Sarà un problema di scopertura dei magistrati? Assolutamente no, anzi. Il tribunale di Matera risulta con un tasso di scopertura sulla pianta organica dei magistrati togati pari a zero, mentre a Rovereto il tasso è dell’11,1%. È quanto emerge, tra l’altro, dagli ultimi dati resi noti dal ministero della giustizia e calcolati dalla direzione generale di statistica aggiornati al 31 dicembre 2015, sui quali si è basato l’ultimo intervento del ministro della giustizia, Andrea Orlando, sui tempi della giustizia civile (si veda ItaliaOggi del 4 maggio scorso). Il guardasigilli ha rilevato soprattutto gli aspetti positivi e il generalizzato miglioramento delle performance dei tribunali. A fronte di questo, però, c’è ancora una parte d’Italia dove i numeri sono impietosi. E continuano a peggiorare.
I numeri dei tribunali. A parte il tribunale di Matera, sono ben cinque i circondari dove un contenzioso civile dura in media più di 1.800 giorni: Vibo Valentia, Foggia, Patti, Lamezia Terme. E ben 12 tribunali hanno in arretrato oltre il 40% di cause civili più vecchie di tre anni, che è il limite temporale dopo il quale il peso dell’arretrato diventa sistemico. Si nota infatti che i tribunali più lenti spesso sono anche quelli con il maggior carico di contenzioso «invecchiato».
A Lamezia Terme il 57,6% delle pendenze è ultratriennale, in miglioramento comunque rispetto al 63,5% del 2014.
Compaiono in entrambe le classifiche anche i tribunali di Foggia, Matera, Barcellona Pozzo di Gotto e Patti. Andando a vedere invece i tassi di scopertura per magistrati togati, si nota che spesso non c’è una correlazione con la lentezza del tribunale.
Per esempio, il più «scoperto» è il tribunale di Bolzano (33,3%), dove la durata media effettiva di un contenzioso civile è di 635 giorni. A seguire Siena (31,6% di scopertura e 1.175 giorni di durata media), Viterbo (31,6% e 905 giorni), Paola (29,4% e 1.372 giorni) e Trapani (28% e 902 giorni). Vibo Valentia risulta invece il 14esimo tribunale per tasso di scopertura, Patti il 62esimo, Lamezia Terme addirittura il 91esimo.
Inoltre, sempre dai dati della direzione generale di statistica, emerge che ci sono 13 tribunali dove l’arretrato civile è cresciuto sia nel volume complessivo sia in quello delle cause ultra-triennali, rispetto al 2014. Si tratta in particolare di Agrigento, che ha subito un aumento dell’1% del volume complessivo e del 10% delle ultra-triennali, di Biella (8 e 22%), Caltagirone (1 e 17%), Civitavecchia (4 e 8%), Cuneo (15 e 9%), Gela (17 e 8%), Lanusei (11 e 65%), Marsala (1 e 31%), Rovereto (7 e 26%), Sulmona (10 e 15%), Trieste (1 e 2%), Vallo della Lucania (9 e 4%), Verbania (6 e 6%).
I numeri delle Corti d’appello. Il ministero della giustizia ha reso noti anche i dati aggiornati sugli uffici delle Corti di appello. Per quanto riguarda la durata media del contenzioso civile in secondo grado al 2015, l’ufficio più lento è quello di Napoli, dove ci vogliono 1.339 giorni, più di tre anni e mezzo, seguito da Catania con 1.248 giorni, Roma (1.234), Venezia (1.137), Reggio Calabria (1.130), Bari (1.104), Ancona (1.092). Sono 11, in totale, gli uffici dove una causa in secondo grado dura in media oltre 1.000 giorni.
Tempi della giustizia e Adr. Orlando, nel suo intervento di qualche giorno fa, ha ricordato l’importanza dell’utilizzo delle adr nel miglioramento generale dei tempi della giustizia civile. Le negoziazioni assistite svolte dagli ordini degli avvocati nel 2015 sono cresciute da settembre in poi, attestandosi nel mese di dicembre a circa 400, con una media intorno alle 200 al mese, a fronte di una media di circa 500 accordi di separazione e divorzio. In totale, su circa 5.800 accordi registrati nel 2015, le negoziazioni assistite sono state circa 2.300. Dal 2013 al 2015, grazie all’aumento dell’utilizzo delle forme alternative di risoluzione delle controversie, le nuove iscrizioni civili sono scese del 10%, mentre le iscrizioni in materia di separazione consensuale sono calate del 19,1% e il totale di separazione e divorzi dell’8,7%. Gabriele Ventura