ITALIA OGGI
Tribunali e Corti d’appello Cala l’arretrato civile
Cala l’arretrato civile in Tribunale e Corte d’appello. Ma continua ad aumentare in Cassazione, per via dei ricorsi in materia tributaria. I procedimenti «a rischio Pinto», in terzo grado di giudizio, sono infatti passati dai 69.916 del 2013 ai 76.297 del primo trimestre 2016, mentre in Corte d’appello sono calati da 198.803 a 156.765 e in tribunale da 646.146 a 450.356. Sono i dati che emergono dal monitoraggio trimestrale di pendenze e arretrato civile relativo al primo trimestre 2016, pubblicato sul sito del ministero della giustizia. Da ieri, infatti, con periodicità trimestrale, viene pubblicato da via Arenula il dato più aggiornato relativo all’andamento nazionale del carico giudiziario complessivo del settore civile con evidenziazione dell’arretrato. I grafici e le tabelle pubblicate riportano il totale nazionale degli affari in materia civile, aperti a fine periodo per tutti gli uffici: Corte di cassazione, Corti d’appello, Tribunali ordinari, Giudici di pace e Tribunali per i minorenni. Il calo dell’arretrato è costante: le pendenze finali in termini di esecuzioni e fallimenti sono passate dalle 591.026 del 2015 alle 579.848 del primo trimestre 2016. I procedimenti totali, esclusi giudice tutelare, accertamenti tecnici preventivi in tema di previdenza, esecuzioni e fallimenti, sono passati da 3.354.836 del 2015 a 3.316.852 del primo trimestre 2016. In totale, la variazione rispetto all’anno precedente è stata del -9,5%. Un trend negativo che in realtà è stato avviato nel 2010, quando si è verificato un primo calo dell’arretrato pari al 5,4%. I dati ripercorrono l’arretrato civile fino al 20013, quando i pendenti finali compresi i procedimenti in materia di esecuzioni e fallimenti erano 4.597.480. Il monitoraggio del ministero rientra tra le azioni intraprese dal Dipartimento per l’Organizzazione giudiziaria con il «Censimento speciale sulla giustizia civile». «Lo studio», si legge nella nota diffusa da via Arenula, «è inoltre corredato da dati e grafici che mostrano i progressi realizzati nell’andamento delle pendenze, calate dai quasi 6 milioni del 2009 a meno di 4 milioni nel primo semestre di quest’anno». Gabriele Ventura