LA REPUBBLICA
L`allarme di Orlando
“Giustizia spesso usata nella lotta politica”
Il ministro dopo le sentenze Marino e Cota
Orfini all`ex sindaco: stia pure con D`Alema
dom.9 – ROMA. «Spesso la giustizia è usata per la lotta politica». Il Guardasigilli Andrea Orlando commenta così le polemiche tra “tifoserie” che si sono accese dopo le due assoluzioni eccellenti di Ignazio Marino e Roberto Cota. Dal congresso nazionale forense, il ministro invita a evitare «un
uso politico dei processi». Non entra nel merito dei due casi e non apre fronti polemici con la magistratura. Ma rimarca la necessità di correggere alcune «disfunzioni». E lancia l`idea di una «moratoria per tornare ai principi della
Costituzione»: stop all’«utilizzo politico dei processi, usati con indulgenza quando riguardano gli amici e con intransigenza se toccano ai nemici». Orlando coglie l`occasione per spingere sull`approvazione della riforma ferma in Senato per volontà di Palazzo Chigi. «Ci sono anche misure
sull`utilizzo improprio delle intercettazioni», ricorda, invitando la stampa a «darsi regole deontologiche» su come trattare le inchieste.
Il caso Marino, l`ex sindaco di Roma dimissionato un anno fa dal Pd nel pieno di un`inchiesta sui rimborsi, divide i dem. Marino ha ricevuto messaggi di sostegno da Veltroni e D`Alema, Bersani invita a recuperarlo nella vita
del partito e raccoglie l` ok del capogruppo alla Camera Ettore Rosato: «Il suo contributo può essere utile al partito». Marino, almeno nell`immediato, un ritorno l`ha già pianificato: un tour per l`Italia per promuovere il No al referendum contro una riforma «incomprensibile e inefficace».
Prima tappa oggi su Rai3 a “In 1/2 ora”. Non si esclude una collaborazione con il comitato del No lanciato da D`Alema, ma ancora non sono previsti impegni comuni. Gelida la replica di Matteo Orfini, il commissario del Pd romano che, dopo l`assoluzione, ha rivendicato la cacciata del sindaco per la sua «totale incapacità». «Ora però non voglio commentare le cose che fa Marino. Se militerà per il No al referendum starà con D`Alema, in bocca al lupo». Ancora più duro il deputato rènziano Dario Parrini: «Un pessimo sindaco non diventa buono per essere stato assolto».
La Lega Nord va all`attacco per il caso che ha riguardato l`ex governatore del Piemonte Roberto Cota, rimasto marchiato dalle famose “mutande verdi”. Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega lombarda, annuncia una proposta di legge «per imporre le “pubbliche scuse” da parte dei pubblici ministeri». Una norma per «restituire piena dignità, anche a livello mediatico, a chi per anni è stato ingiustamente messo alla gogna mediatica». La
proposta, almeno in questa legislatura, ha davvero poche chance di venire approvata. Ma in queste ore le due assoluzioni stanno creando un clima di garantismo bipartisan.
Da Forza Italia a membri della maggioranza come la centrista Paola Binetti si levano richieste di «una svolta nel rapporto tra politica e magistratura». ANDREA CARUGATI