COMUNICATO STAMPA
GIUSTIZIA, L’ ORGANISMO UNITARIO DELL’ AVVOCATURA SUL RECENTE DECRETO LEGGE SUL CIVILE: UN PROVVEDIMENTO NON URGENTE E SENZA CONFRONTO CON L’AVVOCATURA. QUESTA SCELTA SUSCITA FORTE PREOCCUPAZIONE
MIRELLA CASIELLO, PRESIDENTE OUA: “NELL’ITER NECESSARIE DIVERSE MODIFICHE. MA NON MANCANO ALCUNI ASPETTI POSITIVI. UN APPELLO AL MINISTRO ORLANDO: SI CHIARISCA IL PROGETTO COMPLESSIVO DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, ALTRIMENTI LA CONFUSIONE REGNERA’ SOVRANA. IL DECRETO SARÀ OGGETTO DI VALUTAZIONE DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI CHE SI TERRÀ IL PROSSIMO 4 LUGLIO A CATANIA”
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura esprime grave preoccupazione per le modalità di definizione e, quindi, di approvazione del recente decreto legge sul civile, pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato scorso. L’Oua non entra, tuttavia, nel merito del provvedimento, che sarà oggetto di valutazione dell’Assemblea dei Delegati che si terrà a Catania il prossimo 4 luglio, ma ne contesta le modalità di approvazione, sia per l’assenza di dialogo con l’avvocatura, sia per il ricorso al decreto legge. Per Mirella Casiello, presidente Oua, «la scelta del Governo è incomprensibile. Proseguendo su questa strada l’Esecutivo Renzi a colpi di decreti finirà col demolire il dialogo sulle riforme per il processo civile. Questo provvedimento non era urgente, interviene su molte tematiche, ed è stato definito senza alcun confronto con l’avvocatura. Tutto ciò mentre si discute, in parlamento, della delega sempre sul processo civile, e mentre si perdono le tracce della Commissione ministeriale sulle procedure concorsuali. La domanda è: perché tanta fretta ? Cui prodest ?»
Quindi il presidente Oua, prosegue: «Il testo del decreto sarà oggetto di valutazione dell’Assemblea nazionale dei delegati Oua, che si terrà il prossimo 4 luglio a Catania. Ma è evidente che nell’iter sarà necessario apportare diverse modifiche, anche se non mancano alcuni aspetti positivi, come sul Pct».
Infine, Mirella Casiello rivolge un appello al ministro Orlando: «Si chiarisca il progetto complessivo di riforma della giustizia, altrimenti la confusione regnerà sovrana, e a pagarne le conseguenze sarà la tenuta stessa del sistema, come avvenuto con i precedenti Governi».
Roma, 30 giugno 2015