COMUNICATO STAMPA
GIUSTIZIA, L’OUA HA INCONTRATO OGGI IL MINISTRO ORLANDO
MIRELLA CASIELLO, OUA: “DAL MINISTRO UN IMPEGNO A CONTINUARE SULLA STRADA DEL DIALOGO. SULLA GIUSTIZIA CIVILE ABBIAMO ESPRESSO UN GIUDIZIO POSITIVO PER IL METODO E LA VALORIZZAZIONE DELL’AVVOCATURA, MA CRITICO SU ALCUNI PUNTI, TRA QUESTI, LE ESECUZIONI E L’ASSENZA DI INCENTIVI FISCALI PER FAVORIRE I SISTEMI ALTERNATIVI”
Per l’Oua necessari, ora, ulteriori interventi: impulsare i lavori della commissione Berruti, presenza degli avvocati nell’ufficio legislativo del ministero. Quindi: riduzione dei riti, riorganizzazione degli uffici, razionalizzazione delle spese e degli investimenti, estensione delle best practices e del processo telematico. No a ulteriori aumenti dei costi per i cittadini. Sul piano del rilancio professionale: urgente intervenire sul nodo delle società multi-professionali e sul regolamento per le specializzazioni. Impegno sulle tutele: garantire il diritto alla maternità.
Alla fine dell’incontro con il ministro Orlando, la presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, Mirella Casiello, ha espresso soddisfazione per il confronto intrapreso da molti mesi col Ministero, confermando che l’Oua continuerà nel solco della collaborazione per migliorare e rendere più efficiente la Giustizia, senza mai far venire meno «l’apporto critico, indipendente, ma costruttivo degli avvocati italiani».
Il presidente Oua ha, quindi, sottolineato come anche oggi il Guardasigilli abbia dimostrato, «grande sensibilità nei confronti delle ragioni e delle proposte dell’avvocatura».
«Abbiamo ancora una volta ricordato la necessità di proseguire sulla strada delle riforme – aggiunge – sia per migliorare gli aspetti critici (tra gli altri il nodo delle esecuzioni e dei mancati incentivi fiscali per la negoziazione e l’arbitrato, vedi di seguito) del decreto legge convertito oggi alla Camera, sia per mettere in campo altri interventi urgenti per migliorare il funzionamento della giurisdizione. Tra questi alcuni strutturali, come la riorganizzazione degli uffici, l’estensione delle best practices, la razionalizzazione delle spese e degli investimenti, la riduzione dei riti, l’approfondimento dei lavori della Commissione Berruti. Quindi, un no deciso agli aumenti dei costi per i cittadini».
«Inoltre al ministro abbiamo riproposto il tema delle tutele per le avvocate – continua – le quali non hanno alcuna garanzia per quanto riguarda la maternità: è un esempio concreto di inciviltà del nostro Paese, di assenza di reali pari opportunità, oltretutto in un mondo libero professionale sempre più “donna”».
«È stata ribadita la necessità di inserire gli avvocati nell’ufficio legislativo del Ministero – conclude Casiello – nonché l’importanza di una piena valorizzazione del loro ruolo nei consigli giudiziari. Infine, il nodo della modernizzazione della professione, regolamentando le società multidisciplinari, ma anche modificando quello sulle specializzazioni. Dobbiamo guardare all’Europa, fare i conti con i diversi interventi legislativi di questi anni, autoriformarci per evitare di farci imporre regole sbagliate che danneggiano i cittadini, la giustizia, lo sviluppo stesso del Paese».
Roma, 6 novembre 2014
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura, ha quindi reso pubblica, oggi, una nota sul decreto sul civile, oggi convertito alla Camera in legge, in cui si mettono in evidenza alcuni aspetti del provvedimento su cui intervenire nel futuro. Tra questi, si stigmatizza “la possibilità di separarsi e divorziare davanti all’Ufficiale dello Stato Civile senza l’assistenza obbligatoria del difensore, una scelta che, oltretutto, ha chiari profili di incostituzionalità”.
L’Oua, inoltre, ritiene che, “in materia di esecuzione, debba attribuirsi in via esclusiva agli avvocati l’accesso diretto alle banche dati pubbliche al fine di contenere al massimo i costi di tali procedure”.
Non solo: si sottolinea come “il tentativo di negoziazione assistita non debba essere condizione di procedibilità per talune materie”.
“Lesivo, quindi, incentivare il trasferimento del giudizio in sede arbitrale – proseguono – attraverso una riduzione dei compensi e non invece mediante la previsione di incentivi anche di natura fiscale”.
Infine nel documento si critica l’aumento costante dei costi di accesso alla giurisdizione e si auspica, “che la comprensibile necessità del Ministero di reperire risorse non trovi la sua fonte in un ulteriore e indiscriminato aumento del contributo unificato a danno del cittadino e in violazione del suo diritto di ricorrere alla giustizia”.
Si chiede, quindi, anche una razionalizzazione dell’uso delle risorse, prevedendo, per esempio, per il contributo unificato, “un migliore impiego dei relativi proventi nel comparto Giustizia per sopperire alle attuali gravi carenze del personale di cancelleria”.