INTERCETTAZIONI: Intercettazioni, l`ira del Csm: maggiore rigore (Il Mattino)

IL MATTINO

 

 

 

Intercettazioni, l`ira del Csm: maggiore rigore
Il vice presidente Legnini a Napoli dopo il caso degli ascolti su Renzi

 

Parla di diritto alla riservatezza, di rispetto delle regole presenti, insiste su
un punto: «La necessità di garantire il pieno rispetto dei diritti delle persone
coinvolte, a vario titolo, in vicende investigative». E lo fa dinanzi a una platea
di eccezione, lì nell`arengario del Tribunale di Napoli, dinanzi a magistrati e avvocati di lungo corso, al cospetto dei vertici del distretto di corte di appello di Napoli, in occasione della cerimonia di insediamento del procuratore generale Luigi Riello.

Eccolo Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, che interviene nel pieno del dibattito aperto dalla pubblicazione di intercettazioni che hanno riguardato – ovviamente in modo indiretto – il premier Renzi e il figlio dell`ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Chiara la posizione di Legnini, che sottolinea due volte il concetto, qui a Napoli (dove per altro quelle intercettazioni sono state acquisite e spedite a Modena, mesi fa, per competenza territoriale): «Se un`intercettazione appare non pertinente va stralciata. Se riguarda fatti e circostanze non pertinenti rispetto ai fatti esplorati dalla Procura, va stralciata, in ossequio al principio di riservatezza che protegge tutte le persone coinvolte avario titolo nei fatti di indagine.
Ne va – spiega il vicepresidente Legnini- della responsabilità dei magistrati».
Una posizione ribadita anche a margine della cerimonia, quando lo stesso Legnini insiste su un concetto che non è passato inosservato: «Molto
spesso, la responsabilità nella pubblicazione di alcune intercettazioni non
è dei magistrati, ma degli uffici giudiziari. Su questo punto chiedo rigore, ben sapendo che la maggioranza dei magistrati si comporta secondo principi di rigore e di responsabilità». Poi, incalzato dai giornalisti, Legnini ritorna sul punto, questa volta rispondendo a una domanda sul caso Napoli e sulle carte prive di omissis offerte in pasto alle parti (probabilmente dalla Procura di Modena, dove è approdato il fascicolo sulla Concordia cpl): «Ripeto un punto: se un`intercettazione telefonica appare manifestamente irrilevante va stralciata. Ogni distrazione, errore o la non corretta applicazione di norme vigenti rischia, oltre che di ledere i diritti delle persone interessate,
di determinare discredito sui magistrati – e di questo non abbiamo bisogno – e sugli uffici giudiziari mentre abbiamo un disperato bisogno di difendere e valorizzare il prestigio e l`autorevolezza del lavoro della magistratura. Un punto su cui non occorre alcuna riforma legislativa, basta applicare le norme in merito».

Ma qual è ora la posizione del Csm rispetto alla vicenda delle carte senza
omissis? C`è attenzione da parte di Palazzo del Marescialli: «Attendiamo gli esiti degli accertamenti in corso», con chiaro riferimento alle attività di verifica stabilite pochi giorni fa dal procuratore Giovanni Colangelo. Spiega il vicepresidente del Csm: «Per quello che riguarda l`ultima vicenda (quella delle intercettazioni in cui compare il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ndr) siamo in attesa che il procuratore della Repubblica riferisca al procuratore generale che ha aperto un fascicolo per accertare cosa sia accaduto. Sulla base di questo accertamento valuteremo cosa fare.
Al momento, c`è una costatazione di un`evidenza. Il procuratore, a breve, farà le sue valutazioni, sono in contatto con il procuratore generale e con il procuratore della Repubblica di Napoli ma tutto dipenderà dagli esiti di
questi accertamenti». Ma cosa accade ora? Una volta che gli accertamenti
sulla vicenda saranno completati, la Procura della Repubblica di Napoli
«invierà le risultanze» al procuratore generale della Corte di Cassazione, Pasquale Ciccolo, titolare dell`azione disciplinare a carico dei magistrati.
Vicenda complessa, che riguarda in particolare la gestione di una informativa
del Noe, in cui venivano sintetizzati i vari capitoli dell`inchiesta sulla Cpl Concordia. Si va dai rapporti tra il sindaco di Ischia Gino Ferrandino e i vertici della coop, alla presentazione del libro di Massimo D`Alema (non indagato), per approdare alla rete relazionale del generale Michele Adinolfi,
a sua volta coinvolto per rapporti sospetti con i vertici della Concordia (vicenda per la quale l`ufficiale è stato archiviato pochi giorni fa). Tanti capitoli di indagine conosciuti lo scorso aprile, dopo la prima tranche di arresti, anche se nelle carte depositate c`erano omissis che proteggevano le intercettazioni non strettamente pertinenti, tra cui quella tra il comandante e Renzi. Ora si tratta di capire come è stata gestita l`informativa e chi e perché ha deciso di togliere quegli omissis. Leandro Del Gaudio


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