IL MESSAGGERO
Intercettazioni, riforma pronta
Orlando: primo sì entro luglio
Palazzo Chigi: nessuna accelerazione. Ma Ni Guardasigilli assicura il voto della Camera
dopo il caso Letta, Ncd chiede uno stralcio in due settimane. Bufera sulle pubblicazioni
IL RETROSCENA
dom.12 – ROMA Il primo passaggio è previsto per il 29 luglio, quando il ddl di riforma del processo penale approderà alla Camera. E` dentro l`enorme
contenitore che si trova anche la modifica della legge sulle intercettazione,
questione chiave, finita di nuovo al centro delle polemiche e sulla quale, adesso, pure il Matteo Renzi potrebbe avere un interesse specifico. Ma proprio per sgombrare il campo da ogni illazione, con i suoi il premier è stato
perentorio: «Non è all`ordine del giorno alcuna stretta, tengo di più alla produzione industriale che alle intercettazioni». E se da varie parti si sperava in uno stralcio per stringere sui tempi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha già detto che il pacchetto non si è «impantanato» e procederà a passo spedito ma tutto insieme: «Entro luglio arriverà il primo sì», appunto.
E l`opportunità politica rende remota l`ipotesi che il governo possa cambiare idea.
Dopo l`approvazione del testo si penserà all`articolato per esercitare la delega su una materia scottante. Anche se le urgenze sembrano maggiori. Già all`indomani dell`inchiesta di Firenze, che ha portato alle dimissioni dell`ex ministro Maurizio Lupi, Ncd chiedeva di fare in fretta, ora, dopo la pubblica-
zione delle conversazioni del fascicolo napoletano su Cpl Concordia, che imbarazzano il premier, il partito di Alfano torna a spingere, così come i verdiniani, ancora una volta contrapposti a Forza Italia, che chiede una commissione d`inchiesta sui fatti del 2011. La legge dovrebbe tutelare chi non è indagato, vietando la pubblicazione delle conversazioni ininfluenti per le indagini.
Sulle modalità, però, l`accordo continua ad essere difficile. Il cuore del problema riguarda anche i possibili paletti all`uso delle intercettazioni da parte dei pm. E intanto proprio sulla vicenda napoletana il pg della Cassazione, Pasquale Ciccollo ha avviato un`istruttoria per stabilire se si profilino responsabilità dei magistrati per il deposito di quelle conversazioni.
LA POLEMICA
Da Ncd ai verdiniani. Le pressioni per accelerare sulla riforma della legge arrivano da ogni parte. Resta defilato il Pd, protagonista del nuovo scandalo, mentre Forza Italia chiede una commissione sui fatti del 2011 e attacca l`ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. Così Luca D`Alessandro e Massimo Parisi, vicini all`ex coordinatore azzurro, commentano: «Auspichiamo che
sul tema delle intercettazioni Forza Italia non assuma la medesima discutibile posizione presa in occasione della vicenda degli “impresentabili”. Allora, arrivammo al paradosso di difendere il giacobinismo di Rosy Bindi, pur di colpire un candidato presidente di Regione avversario, dimenticando che
nello stesso elenco, redatto dalla presidente dell`Antimafia, erano presenti numerosi esponenti di Forza Italia. Non vorremmo che oggi, a fronte di intercettazioni non penalmente rilevanti e diffuse in modo del tutto illecito, Forza Italia arrivasse a comportarsi con la stessa incoerenza. Sarebbe un grave errore condannare la pubblicazione dei brogliacci quando questi
riguardano Silvio Berlusconi e osannarla se ad essere intercettato
è Matteo Renzi, arrivando perfino a reclamare commissioni d`inchiesta».
Cosa prevederà la nuova legge non è ancora chiaro. Lo scontro riguarda anche l`uso delle intercettazioni nelle indagini, il sottosegretario Costa però assicura che non saranno in alcun modo limitate. Il nuovo testo dovrebbe tutelare innanzitutto le persone non indagate e garantire la riservatezza. Ma sulla distruzione, l`impego e le modalità si è lontani da un accordo. Sulla questione, in commissione, sono stati interpellati anche procuratore di
Milano, Edmondo Bruti Liberati, e quello di Roma, Giuseppe Pignatone.
Valentina Errante