IL FATTO QUOTIDIANO
A Sorrento “Gli avvocati passeranno mesi ad ascoltare telefonate non trascritte”
Intercettazioni, Woodcock attacca: “Solo i ricchi potranno difendersi”
Sab.30 – Leggi, prassi e circolari sul deposito delle intercettazioni stanno avallando l`idea che potranno salvarsi “solo i ricchi che potranno permettersi avvocati bravi e costosi e disposti a passare mesi e mesi ad ascoltare in sala intercettazioni quelle non trascritte e indicate nei brogliacci come
irrilevanti, e che forse contengono la prova dell`innocenza del loro cliente”.
LO DICE IL PM della Dda di Napoli Henry John Woodcock a un dibattito a Sorrento introdotto con una autoironica citazione: “Amici fraterni mi dicono che l`Italia è divisa tra chi ho già intercettato e tra chi devo ancora intercettare”.
Nella sala convegni del Museo Correale, ospite di un`iniziativa organizzata
dall`associazione avvocati locale, Woodcock ha proseguito la sua garbata polemica contro la `circolare Colangelo` (mai direttamente indicata) che a Napoli affida alla polizia giudiziaria il compito di fare la prima scrematura tra
le conversazioni irrilevanti e quelle degne di essere trascritte, “responsabilità che io rivendico invece da pm in pieno”. Poi l`affondo sulla possibilità di insinuare “un pericolosissimo elemento di discriminazione” tra chi è ricco e ha i migliori avvocati, e chi invece non lo è e verrà processualmente sepolto da
una marea di intercettazioni non adeguatamente analizzate.
SECONDO Woodcock questa valutazione spetta all`ufficio della Procura che “è e deve rimanere nel bene e nel male il protagonista e il responsabile
di qualsivoglia scelta fattane` corso delle indagini”. Woodcock si è poi soffermato sulla sentenza emessa dalla Cassazione che ha stabilito che il sistema Trojan (che consente l`intercettazione di conversazioni mediante l`istallazione di un “captatore informatico” sui dispositivi come telefonini e pc) possa essere utilizzato nelle inchieste sulla criminalità organizzata. “Aspetto di leggere le motivazioni- ha detto il magistrato. Da parte mia auspico una rapida iniziativa del legislatore che estenda le norme in materia di intercettazioni relative ai processi contro la criminalità organizzata anche ai più gravi reati contro la pubblica amministrazione, come la corruzione”. E qui altra polemica sui processi per corruzione “che non finiscono mai in giudicato, e non per la prescrizione in sé, ma perché i processi non vengono celebrati per via dell`applicazione di un articolo del codice di procedura penale, quello che fissa le priorità nell`assegnazione dei ruoli in Tribunale. Ci sono una serie di reati gravi, certo. Manon ci sono i reati di pubblica amministrazione”.
Il pm napoletano ritiene infine che anche il ricorso nelle indagini all` “agente provocatore” possa essere una delle “poche e banali modifiche” per fronteggiare il dilagante fenomeno delle tangenti, “certamente più efficaci rispetto alla paventata riforma sulla prescrizione” e anche rispetto all`inasprimento delle pene. VIN. IUR.