ITALIA OGGI
Studi di settore 2015, linee guida alla compilazione
In occasione della prossima scadenza prevista per il pagamento delle imposte derivanti dal Modello Unico 2015 molti contribuenti e professionisti si trovano alle prese con la compilazione degli studi di settore al fine di misurare la congruità, la coerenza e la normalità dei compensi/ricavi relativi al 2014 onde evitare il possibile contenzioso con l’Amministrazione finanziaria. In materia è d’obbligo ricordare alcune novità rispetto agli studi delle annualità precedenti con lo scopo di compilare i modelli correttamente ed ottenere la famosa schermata verde. Gli aspetti su cui focalizzare l’attenzione sono i seguenti:
- a) distinzione tra studi «vecchi» e studi «nuovi»: le informazioni del quadro A relative al personale addetto all’attività sono diverse a seconda del tipo di studio (vecchio e nuovo); negli studi vecchi è prevista la compilazione del codice A 04 mentre negli studi nuovi i dati sono accorpati nel codice A 02;
- b) compilazione quadro F dati contabili: nei modelli relativi agli studi «nuovi» scompare il rigo F15 e le informazioni sono accorpate nel rigo F14; il rigo F15 tuttavia continua ad esistere nella modulistica relativa agli studi «vecchi» nella voce «costo per la produzione dei servizi» vanno indicati i costi e le spese relativi a beni e servizi il cui sostenimento è indispensabile per l’esercizio dell’attività come ad esempio le spese per i carburanti e i lubrificanti sostenute dalle imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi, dagli agenti e rappresentanti di commercio e dai titolari di licenza per l’esercizio taxi; le spese per l’appalto di trasporti commissionati a terzi dalle imprese di autotrasporto; le spese per l’acquisto dei prodotti utilizzati dai barbieri e dai parrucchieri per lo svolgimento della loro attività (ad esempio, per il lavaggio e la cura dei capelli, i costi sostenuti per l’acquisto di materiale elettrico dagli installatori di impianti elettrici);
- c) quadro T: rispetto al 2014 viene data rilevanza al correttivo individuale e la riduzione può essere usufruita in presenza di contrazione dell’efficienza produttiva rispetto al triennio 2011-2013 e alla coerenza degli Ine rispetto al valore dei beni strumentali.
La compilazione corretta del quadro T risulta pertanto importante ai fini del calcolo di Gerico 2015 e nello specifico si riepilogano i seguenti aspetti:
1) imprese e correttivo: il nuovo quadro T-congiuntura economica, prevede l’indicazione su base triennale 2011-2013 dei ricavi dichiarati ai fini della congruità, dell’adeguamento agli studi, del numero dei dipendenti, dei collaboratori, degli associati, dei soci amministratori e non amministratori e dei dati della cassa integrazione (per alcuni studi occorre indicare anche il valore delle rimanenze iniziali e finali). Il correttivo si applica in presenza di aumento di personale o degli investimenti in beni strumentali in mancanza di adeguato aumento di fatturato o in presenza di contrazione degli stessi (deve essere presenza la coerenza Ine relativa ai beni strumentali);
2) professionisti e correttivi: è prevista la compilazione di righi specifici relativi al numero degli incarichi ove indicare la percentuale dei compensi percepiti nel 2014 relativi agli incarichi iniziati e completati in tale anno; inoltre occorre compilare i dati relativi ai compensi dichiarati ai fini della congruità, al maggiore adeguamento derivante dagli studi, al valore dei beni strumentali, ai dati relativi ai dipendenti/collaboratori e alle ore e settimane dedicate all’attività lavorativa.
Infine è utile ricordare che ai fini della compilazione del quadro T i contribuenti che in una o più annualità del triennio 2011-2013 hanno applicato il regime «ordinario» e che nell’annualità precedente adottavano il regime dei minimi o il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità non va tenuto conto del principio di cassa con la conseguenza che i dati sono da indicare secondo il criterio normale. Celeste Vivenzi