ITALIA OGGI
A gennaio partite Iva in aumento del 13,8%
Aumenta il numero delle partite Iva: a gennaio 2016 ne sono state aperte 67.011 e, in confronto al corrispondente mese dello scorso anno, si è registrato un incremento del 13,8%. Lo rileva il Mef.
L’aumento è stato determinato principalmente dalle maggiori adesioni al regime agevolato «forfetario» (+37,4% del totale delle aperture) che sono state incentivate dalle modifiche introdotte con la legge di stabilità. La distribuzione per natura giuridica mostra che il 76,7% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 17,1% dalle società di capitali e il 5,7% dalle società di persone; la quota dei «non residenti» e «altre forme giuridiche» è pari allo 0,6%. Rispetto al mese di gennaio 2015 si osserva un aumento di avviamenti unicamente per le persone fisiche(+21,3%), mentre le società di capitali evidenziano un modesto calo (-2,8%), più significativo per le società di persone (-11,5%).
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45,9% delle nuove partite Iva è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro e il 32,3% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso mese dello scorso anno evidenzia, a eccezione della Sardegna (-6,3%), apprezzabili incrementi nelle province di Trento (+43,5%), di Bolzano (+39,2%) e in Valle d’Aosta (+32,4%), meno consistenti in Calabria (+2%) e in Sicilia (+4,2%). In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva con il 21,6% del totale, seguito dalle attività professionali con i l18,8% e dall’agricoltura con l’8,5%. Rispetto a gennaio dello scorso anno, tra i settori principali si osserva un notevole aumento delle nuove aperture nel comparto dell’istruzione (+103,6%), delle attività professionali (+73,9%) e della sanità (+63,1%). Le flessioni di nuove aperture di partite Iva si osservano invece nel trasporto/magazzinaggio (-8,2%), nell’alloggio e ristorazione (-5,1%) e nell’agricoltura (-4,6%). Per le persone fisiche la ripartizione è relativamente stabile, con un lieve aumento della quota femminile (circa il 37%). Il 43,2% viene avviato da giovani fino a 35 anni e il 36% da soggetti di età compresa nella fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente mese del 2015 le classi di età più giovani registrano un sensibile aumento (+31%).