ITALIA OGGI
Il dlgs correttivo del Jobs Act sotto la lente al Meeting delle Professioni
Autonomi con più tutele
Ma la Gestione separata Inps andrà rivista
Entra nel vivo la riforma del Jobs Act per i lavoratori autonomi. Con il dlgs correttivo sono state introdotte delle modifiche ad hoc frutto di quelle indicazioni che erano state definite nel documento predisposto dalla Federazione italiana dei Tributaristi e che era stato al centro dei lavori del Meeting delle Professioni di Catania.
Il provvedimento fissa in maniera stabile l’aliquota contributiva al 25%, superando definitivamente il pericolo dell’aumento progressivo previsto dalla legge Fornero, che sarebbe arrivato al fatidico 33%, e la conseguente necessità di adeguamenti annuali e provvisori. Inoltre, la norma recepisce i contenuti di un ordine del giorno presentato dalla senatrice Annamaria Parente la quale ha seguito con estrema attenzione i lavori del Meeting delle Professioni. In base alle proposte formulate dalla senatrice Parente, il governo si impegna a riformare in modo sistematico e strutturale la Gestione separata dell’Inps. Dalla realizzazione di questo progetto risulterebbero due sole gestioni: quella del lavoro dipendente, alla quale sarebbero accorpati i parasubordinati e quella del lavoro autonomo, sia imprenditoriale comprendente gli artigiani e commercianti, sia professionale che fa riferimento ai professionisti non organizzati in ordini o collegi e sprovvisti di una propria cassa previdenziale. «Mi preme sottolineare», ha detto il segretario generale dell’Ancot Saturno Sampalmpieri, «il grande lavoro svolto in questi anni per arrivare a ottenere i risultati di questi giorni. Un lavoro che ha portato alla definizione di una bozza di riforma previdenziale che ha coinvolto tutti i componenti delle tre associazioni che compongono la Federazione italiana dei tributaristi (che oltre all’Ancot annovera la Lait, presieduta da Paolo Frighetto e dall’Ancit, presieduta da Luigi Pessina) e che è stata presentata e spiegata nelle sedi istituzionali, sin dallo scorso mese di giugno, quando abbiamo avuto il primo, fondamentale incontro con il Sottosegretario di Stato, Tommaso Nannicini». Nel pieno rispetto dei ruoli e delle funzioni, quella della Federazione dei Tributaristi si è concretizzata in una serie di incontri e confronti con esponenti del mondo politico, come la senatrice Parente, capogruppo Pd in Commissione lavoro, con esperti della materia previdenziale, come il prof. Stefano Patriarca ed il prof. Stefano Giubboni e con rappresentati del mondo delle professioni, tra i quali la coordinatrice di Confcommercio professioni, Annarita Fioroni. «La nostra proposta è stata analizzata e accolta favorevolmente in tutte le sedi», ha commentato il presidente della Federazione italiana dei tributaristi Arvedo Marinelli e le notizie di questi giorni confermano la validità delle nostre proposte, «non possiamo che esprimere con orgoglio la grande soddisfazione di aver eliminato lo spauracchio del 33% Inps con l’aliquota al 25%, ben otto punti percentuali di contributi che ci avrebbero veramente messo in grande difficoltà. Inoltre, la considerazione dei politici e tecnici nei confronti delle nostre proposte di riforma previdenziale, non fa altro che alimentare la nostra voglia di proseguire nell’azione propositrice che ci ha sempre contraddistinto. Non mi rimane che esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto nel nostro lavoro e che oggi possono condividere con noi la gioia per il grande risultato raggiunto. Ora non ci rimane che incrociare le dita e aspettare la collocazione di un ultimo tassello. Infatti dopo il voto alla Camera potremo ammirare l’intero Jobs Act che finalmente tiene conto delle esigenze di un settore importante della nostra economia come quello del lavoro professionale».