ITALIA OGGI
Cna
Jobs act autonomi promosso
«Siamo soddisfatti per il contenuto del disegno di legge presentato dal governo per i professionisti non iscritti agli ordini. Mette nero su bianco, per la prima volta, diritti e tutele di lavoratori che ne sono privi e recepisce buona parte del nostro decalogo, presentato alla camera il 9 aprile dell’anno scorso con l’Osservatorio nazionale permanente sulle professioni non ordinistiche.
Questo ddl è il segno, positivo, di una rinnovata volontà della politica a fornire risposte concrete alle esigenze più sentite da tanti professionisti e può rappresentare davvero l’inizio di una nuova stagione». Lo ha dichiarato il presidente di Cna professioni, Giorgio Berloffa, al termine dell’audizione di Rete imprese Italia di fronte ai componenti della commissione lavoro del senato sui ddl 2233 e 2229 in materia di lavoro autonomo. «L’articolato persegue infatti», ha aggiunto, «un obiettivo generale del tutto condivisibile che auspichiamo da tempo: riconoscere pienamente le esigenze di natura fiscale, previdenziale e di welfare di una importante realtà produttiva nazionale, che contribuisce, e ancor più può contribuire, in maniera decisiva alla modernizzazione dell’Italia e alla crescita del Pil. Cna professioni continuerà a seguire con estrema attenzione gli sviluppi e il percorso del ddl per evitare che possa rimanere, su alcuni aspetti cruciali, una mera dichiarazioni d’intenti». L’audizione di ieri era incentrata anche su un altro tema caro ai professionisti e non solo: lo smart working, il cosiddetto lavoro agile. «Sulla carta», ha sottolineato Berloffa, «il lavoro agile ha molte potenzialità, ma non sarà di facile attuazione nelle imprese che svolgono attività di servizio al cliente, nonché nell’artigianato, che producono e vendono i loro beni e servizi al dettaglio, dove la presenza fisica del lavoratore è funzionale alla prestazione di lavoro».