CORRIERE ECONOMIA
Lavoro & previdenza. «Un doppio binario per gli autonomi»
La proposta dei tributaristi: separare il sistema pensionistico dalle prestazioni assistenziali
Tasse e previdenza rappresentano le due priorità attuali per il mondo dei lavoratori autonomi. Le tre principali associazioni di tributaristi, Ancot, Ancit e Lait, hanno presentato al governo un pacchetto di proposte. I tributaristi tornano a chiedere la riduzione dell’attuale aliquota previdenziale Inps che è attualmente del 27,72% oltre alla riduzione dell’aliquota d’imposta Iri e Ires che è del 27.5%.
Il Jobs Act
Per quanto riguarda il cosiddetto Jobs Act dei lavoratori autonomi la categoria avanza proposte legate alla possibilità di creare reti tra professionisti per partecipare ai bandi oltre alle forme di collaborazione tra i consulenti e gli sportelli per il lavoro autonomo nei centri per l’impiego e associazioni professionali, riconoscendo all’attività libero professionale un ruolo centrale nello sviluppo del sistema economico nazionale. Tra le proposte anche quella legata alla deducibilità totale delle spese sostenute per la formazione professionale; la possibilità di accedere direttamente agli appalti della pubblica amministrazione e un’estensione della norma che ha rimosso gli ostacoli nell’accesso ai fondi strutturali europei.
Ma le proposte che riguardano più specificatamente il lavoro autonomo sono: la defiscalizzazione per tutte le startup primi tre anni di attività; la detassazione del ricavo eccedente il livello di congruità e coerenza per ricavi reinvestiti in formazione e tecnologia oppure la deducibilità integrale delle spese della formazione del professionista; la semplificazione degli adempimenti fiscali con l’abolizione dello spesometro, della black list, dei modelli Intrastat servizi, del 770; stabilità e certezza nel tempo della normativa fiscale oltre all’istituzione delle St.p.a. (Società professionali associative), diminuzione della pressione fiscale. Senza dimenticare decontribuzione per i primi tre anni al 50% indipendentemente dall’età anagrafica; riduzione ad un terzo del reddito tassabile per i primi tre anni solari.
Piena sintonia con il governo, invece, per quanto riguarda i provvedimenti per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps come ad esempio l’accesso all’indennità di maternità con l’eliminazione del vincolo di astensione che di fatto non la rendeva esigibile, la fruizione dei congedi parentali, la sospensione dei versamenti contributivi in caso di malattia grave e, in fine, l’incremento dell’indennità di malattia in caso di patologie gravi.
Il nodo
Tema nodale del mondo degli autonomi e delle partite Iva è però quello previdenziale: in particolare il punto di equilibrio tra aliquota e pensione erogata. In tal senso confluiscono le proposte di tutti gli autonomi e quelle dei tributaristi (con una proposta messa a punto da Saturno Sampalmieri, segretario generale Ancot) . «E fondamentale sostenere la divisione, tra l’altro a costo zero, nella Gestione separata tra professionisti a partita Iva e tutti gli altri – afferma Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap -. La tendenza dovrebbe essere quella di arrivare a spostare i parasubordinati nella gestione dipendenti.
Per ripensare il sistema pensionistico italiano sarebbe fondamentale dividere l’assistenza dalla previdenza, sono due sistemi diversi che hanno bisogno di gestioni differenti, questo alleggerirebbe di molto la parte previdenziale e potrebbe anche permetterci di ovviare ai vari richiami europei sulla spesa pensionistica; previdenziale più assistenziale».
A rendere più solido il pacchetto di proposte avanzate arriva anche la scelta di creare una Federazione ilaliana dei tributaristi che riunisca le sigle più importanti della categoria. Alla guida delle neonata federazione ci sarà Arvedo Marinelli (presidente Ancot): «si realizza il sogno di una federazione che dia forza e solidità alle nostre proposte e voce alle nostre richieste». Isidoro Trovato