IL SOLE 24 ORE
Riforme in cantiere. Mercoledì riprende il confronto alla commissione Lavoro del Senato sulle proposte di emendamento
Professionisti, riparte il Jobs act
Sul tavolo nuovi parametri nei rapporti con i privati e il regime fiscale delle società
Dom.10 – Il disegno di legge sul lavoro autonomo, messo a punto da Maurizio Del Conte, ora presidente dell’Anpal, e ora seguito dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, va alla prova-emendamenti alla commissione Lavoro del Senato. Dal voto potrebbe emergere una riforma degli Ordini in senso restauratore, visto che tra le proposte figurano il ritorno alle tariffe, beninteso non vincolanti e chiamate in modo politically correct “parametri”, e l’individuazione di nuove competenze, giustificate con sussidiarietà e semplificazione della Pa.
Il voto sugli emendamenti al Jobs act degli autonomi dovrebbe iniziare una volta superato l’impasse della Bilancio, che nei giorni scorsi non aveva potuto dare i pareri sulle proposte. Si vedrà se tra le centinaia di emendamenti la maggioranza riuscirà a utilizzare il «rasoio di Occam», eliminando le proposte che esorbitano dalla finalità del disegno di legge approvato a gennaio dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, infatti, si rivolge ai lavoratori autonomi che esercitano con la forma del contratto d’opera, senza distinguere o senza fare gerarchie tra chi esercita semplicemente con la partita Iva o anche con la patente di un Albo.
Il Ddl contiene alcune misure di incentivo fiscale: in particolare si aumenta la deduzione per le spese di formazione e aggiornamento sostenute dai professionisti; stabilisce alcune tutele per il lavoratore autonomo rispetto alla committenza, con l’individuazione di clausole abusive e la previsione degli interessi moratori in caso di ritardo nei pagamenti delle fatture; prevede facilitazioni contributive nel caso di grave malattia da parte degli iscritti alla Gestione separata Inps e il diritto al congedo di maternità.
Il Ddl, inoltre, puntualizza la disciplina delle collaborazioni, già contenuta nel decreto legislativo 81/2015. Le collaborazioni, si specifica, vivono nell’equilibrio tra il coordinamento «di comune accordo tra le parti» e l’organizzazione autonoma dell’attività da parte del collaboratore. Infine, per il lavoro subordinato, si definisce il lavoro agile.
Tra gli emendamenti presentati dalla maggioranza che probabilmente sono destinati a essere approvati figura la riformulazione dell’articolo 1, là dove si definisce la platea degli interessati facendo riferimento direttamente all’articolo 2222 del Codice civile cioè al contratto d’opera. La normativa sui ritardi nei pagamenti dovrebbe valere non solo tra lavoratori autonomi e imprese e tra lavoratori autonomi, ma anche tra lavoratori autonomi e Pa.
Tra le misure pro Ordini c’è la proposta di fissare i parametri per orientare la committenza privata. L’obiettivo è ambizioso: fissare standard di qualità, individuare criteri oggettivi per calcolare il costo delle prestazioni e favorire la concorrenza. Tra gli emendamenti che potrebbero passare figura la modifica del regime fiscale delle società fra professionisti (Stp) costituite come società di persone: in questo caso si dovrebbe applicare la disciplina di associazioni e società semplici che dichiarano il reddito per cassa e subiscono la ritenuta d’acconto del 20% sui compensi. A legislazione vigente Snc e Sas dichiarano, invece, il reddito per competenza e non subiscono ritenuta. Ha buone chance di essere approvata la delega per consentire alle Casse private di gestire iniziative di welfare nei confronti degli iscritti e forme di previdenza complementare. Un’altra proposta di delega, presentata dal relatore Maurizio Sacconi, riguarda la possibilità di affidare «atti pubblici che possono essere rimessi anche alle professioni ordinistiche in relazione al carattere di terzietà di queste». L’intervento, qualificato come semplificazione della pubblica amministrazione, sposa, in particolare, l’offerta dei consulenti del lavoro di asseverare la regolarità contributiva e contrattuale da utilizzarsi anche nell’ambito degli appalti pubblici e privati. Maria Carla De Cesari