ITALIA OGGI
Settore giustizia, saltano misure nel testo della Manovra 2017
Intercettazioni, sui costi niente risparmi (per ora)
Niente risparmi del 50% dei costi sulle intercettazioni. Almeno al momento, palazzo Chigi preferisce glissare. Il disegno di legge Manovra 2017 bollinato dalla Ragioneria e presentato, ieri, alla camera dei deputati ha perso «pezzi» con riguardo alla giustizia. Niente intervento sulle intercettazioni (in senso restrittivo sotto il profilo dei costi); niente sistema di gestione accentrata delle risorse proveniente dalle procedure concorsuali ed esecutive (si veda ItaliaOggi del 26 ottobre); niente contenimento generale dei costi per spese legali della pubblica amministrazione.
Delle cinque disposizioni contenute nella bozza originaria del testo, ne è stata preservata solo una, contenuta all’articolo 62 del provvedimento che inizia il suo iter parlamentare in questi giorni.
Da una parte la norma estende da centoventi giorni a sei mesi il termine per l’esecutività dei provvedimenti giurisdizionali e dei lodi arbitrali aventi efficacia esecutiva e che comportano l’obbligo per la p.a. di pagamento di somme di danaro nei casi di esecuzione di titoli giurisdizionali pronunciati in favore di una pluralità di soggetti nell’ambito di contenziosi seriali per omogeneità delle posizioni. I creditori dovranno attestare la mancata percezione di somme per lo stesso titolo ovvero il mancato esercizio di azioni legali concorrenti. La norma stabilisce inoltre un criterio di parametrazione dell’ammontare degli onorari dei legali nei contenziosi seriali, nell’ottica di un ragionevole contenimento delle spese legali a carico dalle amministrazioni interessate. Il nuovo sistema varrà anche agli atti notificati anteriormente alla data di entrata in vigore della Manovra. La seconda disposizione riguarda le videoconferenze, ampliandone il ricorso (ma non nei termini previsti dalla riforma del processo penale e criticati dall’Ucpi) nei confronti di testimoni e collaboratori di giustizia, fuoriusciti dallo speciale programma di protezione e anche in assenza di situazioni di pericolo per la loro incolumità. L’obiettivo è quello di ridurre l’impiego del personale preposto agli accompagnamenti e le relative spese di missione. Dal punto di vista generale la missione Giustizia propriamente intesa, con questa Manovra va in pari: lo stanziamento previsionale di 7miliardi e 800milioni di euro circa ricalca (con un leggero aumento), quello del 2016: stessi fondi per le spese di giustizia (465 milioni, di cui 230 destinati alle intercettazioni), per la legge Pinto (172 milioni). In un epoca di tagli non è poco, anche se per le assunzioni di personale (anche di magistratura) e per nuovi investimenti in Processo telematico occorrerà bussare alla porta della presidenza del consiglio, che ha assunto su di sé la gestione dei fondi per il personale e per la innovazione tecnologica per conto di tutti i ministeri. Claudia Morelli