LIBERO
Chiesta l`archiviazione per il gioielliere che sparò a un ladro albanese
Ammazzare chi ci entra in casa non è reato. Finalmente
Rodolfo Corazzo, il gioielliere che la sera del 24 novembre dello scorso
anno ha ucciso sparando alcuni colpi di pistola un rapinatore albanese
che si era introdotto nella sua abitazione di Rodano, in provincia di Milano, ha agito per legittima difesa.
Lo ha stabilito il pm della procura di Milano Grazia Colacicco, che ha chiesto l`archiviazione della sua posizione. «È la fine di un incubo – ha commentato
lui – ringrazio la magistratura per la sua sensibilità».
L`albanese freddato dal commerciante, peraltro evaso due volte, era entrato nella sua casa assieme a due complici, ancora latitanti. I tre banditi avevano
minacciato con delle pistole anche la figlioletta di dieci anni e terrorizzato la moglie. Lui, ricorderete, aveva prontamente reagito lasciando a terra un rapinatore e mettendo in fuga i suoi compagni. In seguito alla vicenda Corazzo, in possesso di un regolare porto d`armi, era stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa – come atto dovuto – come si dice in questi casi, che però non sai mai come possano andare a finire. Da allora è diventato un simbolo (lui, come purtroppo tanti altri) di chi si batte per una battaglia sacrosanta, quella per la legittima difesa sancita per legge. Tanto che la Lega Nord lo aveva anche candidato, senza riuscire a farlo eleggere, alle elezioni comunali a Milano.
Finisce nel migliore dei modi, dunque, l`incubo di un processo che poteva anche prendere altre strade. Perché in casi simili sono arrivate brutte sorprese – giudiziariamente parlando che ci hanno mandati tutti in bestia. Dieci mesi che Rodolfo Corazzo ha affrontato a testa alta, andando in pellegrinaggio
nelle diverse trasmissioni televisive per difendere le sue ragioni. Che si possono riassumere in un semplice teorema ispirato al buonsenso,
di quelli che capisce anche un bimbo: se uno entra in casa mia armato
ho tutto il diritto di difendermi, costi quel che costi. Perché la mia abitazione è sacra ed inviolabile. I delinquenti sono loro, non io che cerco di respingerli. Ed è quasi assurdo che oggi ci troviamo a festeggiare ciò che nei Paesi civili è la semplice normalità.
Ora anche la Procura di Milano, con una speditezza assolutamente lodevole, ha dato ragione all`uomo. Finalmente. Per l`opinione pubblica Rodolfo Corazzo, però, era già un eroe. Con buona pace di tutti gli opinionisti da salotto e dei detrattori, dei politici di sinistra che hanno gridato all`omicidio
immotivato: tutta gente che, evidentemente, non ha mai provato sulla
propria pelle il dramma di una rapina a mano armata fin nel cuore del salotto di casa. Dentro le stanze della procura di Milano hanno dimostrato di essere al passo con i tempi. Di aver capito che quell`allarme sicurezza che molti vogliono negare esiste, eccome. Finalmente c`è un magistrato che ha avuto il coraggio di mettere tutto nero su bianco.
Ora il problema è solo e soltanto politico. Ci si muova ad approvare una legge
moderna e giusta. Perché questa è una delle emergenze più impellenti dell`Italia invasa dai predoni. La si smetta con gli annunci da propaganda elettorale. Volevamo una classe di governanti che non ci facesse passare
per lazzaroni se, costretti a farlo, difendiamo la nostra proprietà e i nostri affetti dall`assalto delle belve predatrici che fanno il bello e il cattivo tempo nei nostri Paesi. Abbiamo trovato un giudice che ha dato una lezione
di stile. Non sarà la soluzione al problema di leggi più moderne che tardano
ad arrivare, ma è un messaggio chiaro a chi vorrebbe farci vivere in una società che gira al contrario. ROBERTO POLETTI