LA REPUBBLICA
L`INTERVISTA/ENRICO COSTA, MINISTRO NCD
Costa: “Le famiglie devono avere potere di proteggersi”
ROMA. «Non vorrei che di fronte a un corpo pieno di fratture l`ortopedico cominci a curare il dito mignolo». Il ministro Ncd della Famiglia Enrico Costa non è per niente soddisfatto della proposta Pd e chiede che sia «rafforzata»
perché «i ladri in casa fanno paura a tutte le famiglie italiane».
Che cosa c`è che non va in quella legge? «Tocca solo una sfumatura del problema. La norma sulla legittima difesa, l`articolo 52, che è il cuore della disciplina, resta intatto nella sua genericità che ha portato ogni tribunale a dare un`interpretazione diversa».
Perché non riconosce il fatto che il Pd fa un passo in avanti per cambiare la legge, cosa che non aveva mai fatto prima. «Non è sufficiente sostituire un mattone per ristrutturare una casa. Ci troviamo di fronte a una criminalità che ha cambiato pelle. Un tempo c`era il ladruncolo che entrava in casa quando era certo che i proprietari fossero usciti, oggi ci sono bande organizzate che violano la proprietà privata di notte pronte a neutralizzare le vittime».
E secondo lei si può fare una legge su singoli casi? «L`anno scorso in Italia ci sono stati oltre 230mila furti in abitazione e 3mila rapine in casa. Sono dati migliori rispetto agli anni precedenti, ma quasi un delitto su 10 è un furto in abitazione. Sono reati che colpiscono non solo il patrimonio ma l`intimità della vita familiare».
Giustificherebbe un automatismo tra la presenza del ladro in casa e la possibilità di ucciderlo? «Nessun automatismo. Solo una regola chiara, puntuale, precisa che definisca ciò che è lecito e ciò che è illecito. Leggi equivoche suscitano polemiche e spesso determinano l`apertura di procedimenti a seconda dell`interpretazione del magistrato di turno. Nel ddl sul processo penale, come governo, abbiamo inserito l`aumento delle pene minime per furti e rapine, proprio perché un grosso deficit è dato dall`assenza di certezza della pena».
Quindi sottoscrive la proposta della Lega anziché quella del Pd con cui è in maggioranza… «Occorre una soluzione equilibrata, con il contributo di tutti. Sarebbe sbagliato piantare bandierine demagogiche che non reggono dal punto di vista giuridico».
Lei ha proposto di considerare legittima la difesa se ci sono dei bambini. Il Pd non ne vede la necessità. Lei insiste? «Ci sono situazioni e situazioni. Tocca al legislatore stabilire quelle meritevoli di tutela.
La protezione della propria famiglia rappresenta un punto imprescindibile». (l. mi.)