LA REPUBBLICA
“Legittima la difesa contro i ladri in casa”
Il governo si spacca
Lite sulla legge. Ncd: “Non punire chi protegge i figli”
ROMA. La legittima difesa divide la maggioranza di governo. Il diritto a proteggersi dal rapinatore che con violenza entra in casa pronto a sparare è chiesto fortemente dalle vittime, ma spacca la politica. Per 48 ore litigano Pd
e Ncd. Alla fine il risultato è un nuovo rinvio della norma che potrebbe
dare più tutela agli aggrediti.
Accadrà oggi, alle 10, nell`aula di Montecitorio. All`ordine del giorno c`è la nuova norma, firmata dal Pd David Ermini, su un diritto di autodifesa
«rafforzato». Ma non abbastanza «rispetto alla violenza su uomini, dorme e bambini vittime di ladri e rapinatori violenti». Il ministro della Famiglia Enrico Costa chiede al suo capogruppo Maurizio Lupi un rinvio il ritorno
in commissione Giustizia. Lupi si alzerà per ottenere formalmente un rinvio che già ieri, nei contatti tra Pd e Ncd – partner nel governo – è stato annunciato e non respinto, come dimostrano le parole del Pd Walter Verini. Pochi minuti dunque, e la legittima difesa tornerà in alto mare, tra le
proteste della Lega, che già ieri sera minacciava una dura protesta in aula.
IL VOTO PER I COMUNI
Sicuramente c`entrano anche le elezioni amministrative nel dibattito
sulla legittima difesa. Questo racconta “radio Montecitorio” quando dice che non si può dare alla Lega la soddisfazione di intestarsi la battaglia. Un
fatto è certo. Il più arrabbiato di tutti è Nicola Molteni, il deputato leghista che un anno fa ha firmato il testo del nuovo articolo 52 del codice penale in cui è espressamente scritto che deve prevalere sempre «la presunzione
assoluta della legittima difesa». Se il ladro entra in casa, l`inquilino-vittima
ha pieno diritto di difendersi anche sparando e uccidendo. Alle prime voci del richiesta di rinvio di Ncd Molteni s`inviperisce, parla di «imbrogli inutili e dannosi per la sicurezza dei cittadini», contesta il Pd che nel frattempo «ha votato 5 svuota carceri, indulti mascherati, depenalizzazioni, ha difeso i criminali abbandonando le persone oneste». Oggi la Lega, col capogruppo Massimiliano Fedriga , chiederà di andare avanti e votare. Lo stesso farà M5S con Vittorio Ferraresi perché «non si può negare all`opposizione, in questo caso la Lega, di discutere una sua proposta».
LA PIAZZA PROTESTA
Il tema è quanto mai popolare, come dimostra il fatto che 200mila persone hanno già sottoscritto la legge proposta dall`Idv di Ignazio Messina, ieri
in piazza davanti Montecitorio, presente pure il ministro Costa per un`adesione anche fisica. Ma da un anno i partiti non si mettono
d`accordo. Come dimostrano i testi della Lega e l`ultima versione del Pd contestata da Ncd.
IL CONFINE DELLA DIFESA
Bisogna partire dall`attuale articolo 52, modificato nel 2006 dall`allora Guardasigilli leghista Roberto Castelli, per capire le divisioni di oggi. Dice il testo oggi in vigore che «non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi
stato costretto dalla necessità di intendere un diritto contro il pericolo attuale di un`offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all`offesa». Alla magistratura, sulla base di questo testo che il Pd tuttora sostiene, è toccato decidere se chi sparava contro il ladro aveva ragione o era andato oltre. La Lega propone la soluzione estrema, legittima difesa sempre.
LA SOLUZIONE DEL PD
Il Pd non tocca l`articolo 52, ma il 59 che riguarda le «circostanze erroneamente supposte». Scrive che «la colpa dell`agente è sempre esclusa se l`errore è conseguenza dì un grave turbamento psichico causato dalla
persona cui è diretto il fatto», cioè il ladro. Costa insorge. Dice che non basta perché riguarda solo l`errore. Chiede che ci sia legittima difesa se di mezzo ci sono dei bambini. Il Pd è diviso e teme di sbilanciarsi troppo verso le pulsioni di strada. Ci sarà tempo per riparlarne. LIANA MILELLA