LA REPUBBLICA
Più facile sparare per difesa
Un milione di firme per il sì alla nuova legge
L`Italia dei Valori deposita oggi le sottoscrizioni al Senato per il testo
di iniziativa popolare: i cittadini devono aver la possibilità di reagire
ROMA. A Ravenna 23mila. A Viterbo 19.950. A Trento 5.200. A Saluzzo 3.200. A Lanciano 3.500. A Porcia 2.690. A Calvisano 2.600. A Carpi 2.500. Ad Azzano Decimo 2.228. Ad Arzignano 2.100. A Niscemi 1.987. A Monselice 1.982. A Cervinara 1.560. Un milione di firme per cambiare la legge sulla legittima difesa e fare una legge che non mandi in galera chi spara
per difendersi e lo costringa pure a risarcire il ladro se, com`è accaduto, il cane lo ha morso.
Un milione, e questi sono i Comuni – mescolati tra Nord e Sud – dove i cittadini sono entrati in municipio per dare il proprio nome certificato. «Un milione per adesso, ma il numero potrebbe crescere ancora, c`è tempo fino
al 16 agosto» dice il segretario dell`Idv Ignazio Messina che oggi porterà la sua piramide di scatoloni in Senato, dal presidente Piero Grasso, e chiederà che la legge d`iniziativa popolare proposta dal suo piccolo gruppo sia
messa in calendario per superare le diatribe politiche che invece, alla Camera, bloccano la modifica della legittima difesa.
L`ultimo scontro documentato tra Pd, alfaniani e Lega il 21 aprile, il ddl che torna in commissione Giustizia. Poi più nulla. Il responsabile Giustizia del
Pd David Ermini il 28 aprile presenta un testo con un articolo. Ma nel calendario di giugno della Camera la legittima difesa non figura all`ordine del giorno. Né la commissione Giustizia è riuscita a riprendere in mano il dossier. Anche perché non c`è alcun accordo politico.
Eppure, tra le tante nuove leggi possibili, forse poche come questa sono popolari. Lo dimostra la raccolta di firme dell`Idv che per la sua mole ha spiazzato perfino gli organizzatori.
Ha pure messo in imbarazzo la Lega, che della legittima difesa ha fatto un cavallo di battaglia per anni. Ma Messina rivela: «So che Salvini diceva di non
firmare per noi, ma molti dei suoi l`hanno fatto perché me lo hanno anche detto». Cosa chiede Idv, ma soprattutto come si è arrivati a un milione
di firme. La proposta è semplice. Innanzitutto punire più severamente la violazione del domicilio, oggi da 1 a 3 anni, domani da 2 a 6 anni, per cui è
più probabile che il ladro resti dentro. Poi il boccone grosso: via l`eccesso colposo di legittima difesa, per cui spesso chi spara finisce sotto inchiesta. Via anche il risarcimento al rapinatore se finisce pure danneggiato nella sua “azione”. La cronaca, che Idv riporta in un dossier, non è certo avara di esempi: un pensionato spara in aria perché trova un ladro nella sua casa di
campagna e finisce sotto inchiesta per “esplosioni pericolose”.
Un commerciante scopre il rapinatore nel suo negozio, lo chiude dentro, si precipita dai Cc e viene denunciato per sequestro di persona. Un cane morde il ladro e chiede al derubato il risarcimento dei danni.
Sono storie come queste, di cui sono ricche le pagine delle cronache, che hanno spinto 900mila italiani – le altre 100mila firme le ha raccolte Idv
coi gazebo – a entrare in Comune e sottoscrivere per la legge d`iniziativa popolare. Lo hanno letto sul web oppure sui manifesti affissi in municipio. È accaduto pure che in un paesino della Val d`Aosta tutti i 500 abitanti,
sindaco compreso, abbiano firmato. E tutto in tempi sorprendentemente
rapidi: il 18 febbraio Idv deposita in Cassazione la legge che viene pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Basterebbero 50mila firme. Ma il 20 aprile, quando Idv manifesta sotto Montecitorio – come farà anche oggi prima di andare al Senato – le firme sono già 250mila.
«Tantissime» chiosa allora Enrico Costa, il ministro della Famiglia di Ncd, che da tempo di batte per una nuova legge. Tant`è che va in piazza.
Un altro mese, e le firme esplodono. Quando la notizia del prossimo deposito al Senato si diffonde c`è gente che manda la firma autenticata da un notaio,
pagando di tasca propria 150 euro, direttamente a Idv.
Un partito che conta oggi 1 deputato e 2 senatori. Un dettaglio per chi vive drammaticamente nelle nostre città la paura di un`aggressione in casa. LIANA MILELLA
PIU’ FACILE SPARARE
Propone la legge di Idv: «Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui
incolumità o dei beni propri o altrui».
NIENTE RISARCIMENTO
Il ladro o il rapinatore «non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subito in occasione della sua introduzione in un`abitazione o in un negozio»
PENE RADDOPPIATE
Il reato di violazione di domicilio viene punita molto più severamente. Si passa dagli attuali 1-3 anni a 2-6 anni, con l`obiettivo di tenere in carcere il ladro senza concessioni di sorta