LA STAMPA
Liberalizzazioni al palo
La rete degli interessi sta bloccando le riforme
Ecco gli emendamenti per sbloccare il ddl fermo da un anno
Dai notai ai tassisti, il pressing dell’Ue: ancora troppi ostacoli
A nove anni dall’ultima «lenzuolata» targata Pier Luigi Bersani e a quasi 4 dal Cresci Italia del 2012, si torna a parlare di liberalizzazioni nel ddl concorrenza all’esame della commissione Industria del Senato. «Un provvedimento sul quale le lobby di ogni ordine e grado stanno esercitando tutta la loro pressione», rivela a La Stampa uno dei componenti della commissione.
Oggi sono attesi gli emendamenti dei relatori, Luigi Marino di Area Popolare e Salvatore Tomaselli del Pd, che dovrebbero sciogliere una serie di nodi ancora irrisolti. Dalla Rc Auto all’energia, tanto per fare qualche esempio, sui quali sono emerse diverse criticità rispetto al testo approvato in prima lettura dalla Camera. Nodi, peraltro, già evidenziati nei giorni scorsi dall’ultimo «Country Report» della Commissione europea
Nel quale si sottolinea come «gli ostacoli alla concorrenza in Italia sono ancora notevoli». Con particolare riferimento alle professioni (avvocati, notai, farmacisti) e al trasporto pubblico. «Purtroppo i lavori della commissione hanno risentito della corsia preferenziale data all’esame del provvedimento sulle unioni civili – spiega Marino-. Al momento sono stati esaminati i primi 39 articoli dei 52 di cui si compone il ddl concorrenza, ma contiamo di chiudere la discussione e di licenziare il testo per l’Aula nel giro di una quindicina di giorni». Un passaggio cruciale, insomma, quello di domani, per sbloccare il provvedimento di iniziativa governativa che, a quasi un anno dalla sua presentazione in Parlamento, non ha ancora visto la luce. Tenuto conto che, dopo le modifiche del Senato, occorrerà almeno una terza lettura alla
Camera. Antonio Pitoni