L’UNITA’
Il contrasto alla corruzione
La corruzione è un fenomeno globale e la Convenzione dell`Ocse in
corso a Parigi offre una preziosa occasione di confronto sulle strategie di contrasto.
di Andrea Orlando
La corruzione è un fenomeno globale, comune a tutti i Paesi, se pur
con forme e dimensioni diverse. La Convenzione dell`Ocse contro la corruzione in corso a Parigi offre una preziosa occasione di confronto sulle strategie di contrasto e di scambio di buone pratiche nella lotta al crimine
organizzato e strumenti di valutazione per elevare gli standard di prevenzione dei fenomeni illeciti. Più in generale, aiuterà a diffondere una cultura di legalità e comportamenti etici anche nelle relazioni economiche di mercato.
Una sensibilità in crescita, che si sostanzia nella partecipazione attiva del nostro Paese ai meccanismi di monitoraggio e verifica degli standard dettati dalle organizzazioni multilaterali e nel coerente sforzo di adeguamento dell`ordinamento giuridico interno a quelle norme e principi.
Nel ruolo che il governo italiano ha assunto in questa Conferenza OCSE, nell`averla presieduta, c`è il riconoscimento del lavoro svolto negli ultimi anni per rafforzare sia gli strumenti di contrasto alla corruzione, introducendo nuove misure penali, sia dedicati alla prevenzione, con la creazione di una nuova Autorità, l`ANAC, preposta a tale settore.
L’Italia continua a dispiegare ogni sforzo nella direzione che riteniamo l`unica percorribile per contrastare i fenomeni corruttivi. Abbiamo di recente già provveduto in maniera organica ad innalzare le pene per i delitti di corruzione, prevedendo al contempo nuovi meccanismi premiali per chi collabora con la giustizia. Proprio in questi giorni, il Consiglio dei Ministri ha approvato il “Nuovo codice degli appalti pubblici” che, recependo le più recenti direttive europee sul contratti pubblici, introduce una disciplina snella e di facile applicazione, che costituirà un strumento essenziale per favorire crescita sostenibile, occupazione e per incentivare l`economia di mercato. In fase avanzata è l`approvazione del provvedimento che disciplinerà il “whistleblowing”.
La globalizzazione delle attività economiche e dei commerci è infatti accompagnata da una parallela diffusione deì fenomeni di corruzione internazionale, criminalità organizzata e, in generale, di illegalità diffusa, Essi
minacciano sia la concorrenza che lo Stato di Diritto e costituiscono un freno per la crescita economica e lo sviluppo civile dei Paesi. E la dimensione internazionale della lotta alla corruzione forma parte integrante delle politiche di sviluppo, anche nel quadro dell`Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Non a caso il rapporto fra attività d`impresa e giurisdizione
penale applicabile è un tema di crescente preoccupazione per la legalità e la correttezza del funzionamento del mercato e della concorrenza. Garantire condizioni di effettiva parità giuridica è un obiettivo fondamentale.
È essenziale che le imprese che rispettano standard elevati di trasparenza e correttezza delle procedure, anche nelle gare di appalto, possano misurarsi “ad armi pari” con i concorrenti di Paesi che invece non si adeguano alle
stesse regole, oppure non le fanno rispettare.
L`impegno contro la corruzione nelle transazioni economiche internazionali, con azioni su più piani – penale, commerciale e fiscale – ha conferito ormai all`OCSE un ruolo di assoluta centralità nella governance di questo
settore. Nell`ambito di questa interazione, la quarta Conferenza OCSE G20 sull`anticorruzione, tenutasi a Roma nel giugno 2014, ha consentito tra l`altro di sviluppare l`idea di un Memorandum di collaborazione tra l`Autorità Anticorruzione italiana e l`OCSE. Ha messo in moto un sistema virtuoso di vigilanza sulle grandi opere a partire dall`Expo 2015, che oggi integra una best practice valorizzata dalla stessa OCSE.
I temi che ci impegneranno sono dunque di grande importanza nella ricerca di soluzioni di contrasto alla corruzione nelle transazioni internazionali. Mi riferisco„ ad esempio, al tema della protezione degli informatori, uno
strumento efficace non solo sotto un profilo di prevenzione, ma anche sotto quello della partecipazione attiva, e quindi della responsabilizzazione della società civile nell`attività di controllo e di contrasto dell`Illegalità. L`informatore agisce anche nell`interesse pubblico. È nostro dovere tutelarlo. L`OCSE ha sottolineato il rilievo di tale figura e l`opportunità di proteggerla. Le buone pratiche presenti negli Stati Uniti e nel mondo anglosassone
meritano condivisione e diffusione. Un altro tema riguarda l`importanza della collaborazione volontaria da parte di individui e società per favorire l`emersione dei fenomeni di elusione e di evasione fiscale. Si tratta di aspetti
sintomatici dell`esistenza di fattispecie corruttive. I risultati su questo terreno dipendono anche dall`intensità della collaborazione amministrativa tra gli Stati e in particolare dello scambio di informazioni, al fine di contrastare anche forme di riciclaggio e di competizione fiscale scorretta e dannosa.
C`è poi un legame tra lotta alla corruzione e misure di contrasto patrimoniale che, nell`esperienza italiana, formano un argine primario del sistema di prevenzione della corruzione, accanto alle sanzioni penali che incidono
sulla libertà personale. Solo attraverso una strategia articolata che preveda anche l`attacco ai patrimoni illeciti si riduce l`impatto della corruzione e la pericolosità delle organizzazioni criminali.
La Convenzione ha rappresentato fin qui uno strumento efficace nel garantire la repressione penale dei comportamenti corruttivi.
L`obiettivo è di innalzarne il profilo nei principali Paesi emergenti e quelli di destinazione dei flussi di investimenti diretti in uscita dai Paesi membri della Convenzione.
E che aiuti i nostri Paesi, i sistemi giuridici, i territori a qualificarsi conce ambiente economico legalmente orientato), libero da infiltrazioni criminali e dalla corruzione e quindi in grado di presentarsi come approdo sicuro per l`attività economica e :li investimenti anche stranieri.