GUIDA AL DIRITTO
Novità e passi indietro, l’Avvocatura prova a cambiare
di Marcello Clarich
In un mondo che cambia, l’avvocatura, insieme alle altre componenti del sistema giustizia, non può stare ferma. E il XXXIII Congresso nazionale forense tenutosi la settimana scorsa a Rimini contiene novità positive al riguardo, unite però a qualche scoria del passato. Iniziamo dalle novità positive. Tra queste colpisce anzitutto una disponibilità a valorizzare gli strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alla giurisdizione (le cosiddette ADR). Già il titolo del Congresso “Giustizia senza processo? La funzione dell’Avvocatura” costituisce un segnale di apertura. Numerose mozioni discusse al Congresso vanno non a caso nella direzione di potenziare gli istituti della mediazione civile e commerciale disciplinati dal Dlgs n. 28 del 2010. Si propone, per esempio, di valorizzare già il primo incontro tra le parti che deve consistere in una verifica “non meramente formale e burocratica della sussistenza delle condizioni oggettive, della mediabilità, della volontà di prosecuzione e dell’interesse delle parti per l’utile proseguimento della mediazione”. La mediazione civile con riferimento alla pubblica amministrazione andrebbe incentivata prevedendo una limitazione del rischio della responsabilità amministrativa a carico del rappresentante dell’amministrazione, rischio che oggi, di fatto, rende poco praticato questo strumento. Alcune mozioni mirano poi a perfezionare la mediazione familiare, la negoziazione assistita nella materia del lavoro, nonché a introdurre la mediazione tributaria affidata a un organismo dipendente funzionalmente dal ministero della Giustizia o della presidenza del Consiglio dei ministri. Anche la richiesta di rafforzare la presenza degli avvocati nei consigli giudiziari distrettuali, imitando in periferia il modello del Consiglio superiore della magistratura composto per un terzo da componenti laici, merita attenzione. Il buon funzionamento del sistema giustizia passa anche attraverso una integrazione più stretta tra le varie componenti. In questa prospettiva, però, andrebbe valutato un qualche maggior coinvolgimento della magistratura in alcune attività interne all’ avvocatura, come per esempio la giustizia disciplinare. Tra le scorie del passato, sotto forma di proposte legate a una visione molto tradizionale dell’avvocatura, vanno segnalate le mozioni contro il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza all’esame del Parlamento. Quest’ultimo prevede, in particolare, l’apertura ai soci di capitale nelle società professionali e l’obbligatorietà del preventivo scritto da consegnare al cliente. Sul primo tema – rimasto in sospeso non essendo stata esercitata la delega contenuta nella legge forense ed essendovi dubbi sull’applicabilità del modello generale di società professionale regolato dalla legge 183/2011 (articolo 10) – basta ricordare che ordinamenti stranieri hanno da tempo consentito questo tipo di apertura senza che si siano verificate le conseguenze nefaste prefigurate dalle mozioni (si legge di rischi per l’indipendenza dell’avvocato, di contaminazione con scopi di lucro della funzione “ordinamentale” del patrocinio difensivo e persino di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata). Sul secondo tema, basta richiamare il recente rapporto dell’Istat riferito al 2015 su “Cittadini e giustizia civile”. Una lamentela nei confronti degli avvocati, secondo i sondaggi effettuati, riguarda la mancanza di trasparenza sui costi complessivi della causa. Solo il 27,4% dei cittadini intervistati era a conoscenza all’inizio della causa dei costi da sostenere. Il problema dunque c’è. L’incertezza sui costi è in parte inevitabile in un’attività come quella difensiva, ciò tuttavia non esclude l’utilità di fissare parametri più puntuali al momento di conferimento dell’incarico. Discutibile è anche la mozione volta a far valere la competenza esclusiva in ambito consulenziale a favore degli avvocati, riferita specificamente all’attività svolta dalle agenzie infortunistiche nella denuncia dei sinistri e nella gestione stragiudiziale dei rapporti con le compagnie di assicurazioni, stigmatizzata come concorrenza sleale. Queste nuove forme di offerta incontrano in realtà una domanda che, almeno in parte, potrebbe non giungere mai a rivolgersi ad avvocati e che dunque rischierebbe di restare insoddisfatta. Si può riflettere su come rimediare ai dislivelli di regolazione denunciati dalle mozioni, altro è escludere in termini di principio che talune attività più minute attinenti al diritto possano essere offerte anche da non avvocati. Da vedere con favore è invece l’attribuzione agli avvocati del potere di autenticare la sottoscrizione delle convenzioni in materia di separazione personale e di scioglimento del matrimonio civile contenenti la costituzione o il trasferimento di diritti su beni immobili. Va condivisa anche la richiesta, in materia di patrocinio a spese dello Stato, di ampliare le fasce di reddito a favore dei più deboli ed estendere questa forma di supporto anche alle Adr. Una riflessione a parte meritano alcune questioni organizzative interne all’ avvocatura e in particolare alla sostituzione dell’organismo congressuale forense (OCF) all’organismo unitario dell’avvocatura (OUA) come soggetto attuatore dei deliberati del Congresso secondo l’articolo 39 della legge forense. Organismi del genere dovrebbero costituire l’espressione politico-sindacale del Congresso e, indirettamente, dell’avvocatura nel suo insieme, ancorché la loro concreta capacità rappresentativa possa ovviamente avere oscillazioni nel tempo, anche significative.
L’ OUA era nato circa venti anni fa e le regole che lo riguardavano erano state riviste più volte in occasione dei Congressi nazionali. Nella loro ultima versione, l’organismo era retto da un’assemblea eletta nel corso dei lavori del Congresso, i cui componenti non potevano essere anche componenti del CNF, degli organi di governo della Cassa forense nonché presidenti e componenti dei consigli dell’ordine o dell’organismo di disciplina. Il nuovo OCF ha anzitutto un numero di componenti inferiore – viene infatti rimodulato al rialzo il numero di iscritti all’albo che occorre in ciascun distretto giudiziale per l’elezione di un componente – e non prevede più le incompatibilità con le cariche in altri organismi della professione forense, se non per la figura del “coordinatore”. I costi dell’OCF sono sempre considerati a carico del CNF e dunque rifluiscono nel contributo che è poi sopportato dagli iscritti agli albi forensi. Il nuovo modello, anche grazie all’eliminazione delle incompatibilità, sembrerebbe volere accentuare il collegamento dell’OCF con le componenti istituzionali dell’avvocatura. Come ciò si rifletterà sulla capacità rappresentativa dell’organismo dipenderà da vari fattori, legati al rapporto con gli iscritti agli albi e alle loro esigenze nonché al rilievo che sarà concretamente riconosciuto dagli interlocutori istituzionali. A questo proposito potranno influire anche le reazioni del variegato mondo associativo degli avvocati. In definitiva, com’è tradizione nei congressi degli avvocati il nuovo e il vecchio si mescolano, ma nel congresso appena concluso forse sembra prevalere la consapevolezza che restare fermi non giova.
TUTTE LE ALTRE MOZIONI APPROVATE ALL’ASSISE DI RIMINI Patrocinio a spese dello Stato (Mozione n. 15¬16¬17¬18¬19) MOZIONI Patrocinio a spese dello Stato: estensione alla vendita giudiziaria dei beni pignorati (Mozione n. 22) Patrocinio a spese dello Stato nelle Adr (Mozione n. 6) Patrocinio a spese dello Stato nelle Adr (Mozione n. 25) Socio di capitale (Mozione n. 24) Società di avvocati e soci di capitale negli studi professionali (Mozione n. 3) Negoziazione e altre Adr (Mozione n. 56) OGGETTO Mozione per consentire la fruibilità del patrocinio a spese dello Stato in condizioni di eguaglianza di trattamento di tutti gli aventi diritto con precisazione del criterio delle tipologie di reddito da imputare per la verifica della soglia di ammissione e con l’uniformazione della modulistica (Mozione n. 15) Mozione per consentire lo stanziamento pubblico atto a garantire la piena ed effettiva compensazione delle parcelle del patrocinio a spese dello Stato con le imposte e i contributi dovuti dal medesimo avvocato (Mozione n. 16) Mozione per sostenere un disegno di legge per l’aumento delle liquidazioni del patrocinio a spese dello Stato (Mozione n. 17) Mozione per sostenere il disegno di legge (C¬3720 e S¬2367) per l’estensione del gratuito patrocinio senza limite di reddito a favore di figli minori e disabili nella costituzione di parte civile per il reato di mancato versamento degli alimenti (Mozione n. 18) Mozione per sostenere il disegno di legge (C¬3479) per l’estensione del gratuito patrocinio alla negoziazione assistita (Mozione n. 19) Mozione per estendere il patrocinio a spese dello Stato alle spese di vendita giudiziaria dei beni pignorati Prevedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato per tutte le procedure di Adr Anche la pratica collaborativa deve essere inserita nelle procedure di Adr Mozione contro l’accoglimento in Ddl concorrenza (AS-2085) del socio di capitale nelle società di avvocati senza protezioni contro gli abusi monopolistici di lobbies e centri di potere economico Mozione contro l’articolo 41 del Ddl concorrenza (atto Senato 2085) Mediazione tributaria e reclamo
Mediazione civile e commerciale (Mozione n. 53) Mozione sulla riforma della mediazione e delle Adr (Mozione n. 37) Negoziazione assistita in materia di famiglia (Mozione n. 8) Negoziazione assistita in materia di lavoro (Mozione n. 7) Negoziazione assistita: competenze avvocati (Mozioni n. 11¬13) Mediazione familiare e negoziazione assistita (Mozione n. 54) Attribuzione agli avvocati del potere di autenticazione nei procedimenti di mediazione (Mozione n. 10) Procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento (Mozione n. 5) Attività stragiudiziale per il recupero dei crediti nell’infortunistica stradale (Mozione n. 55) Preventivo avvocati (Mozione n. 23) Consigli giudiziari (Mozione n. 13) Prosecuzione e mantenimento dell’istituto della mediazione civile e commerciale Rafforzare lo svolgimento effettivo della mediazione con una valorizzazione del ruolo dell’avvocato Estendere la normativa sulla negoziazione assistita anche alle ipotesi di regolamentazione di relazioni genitoriali tra coppie non coniugate e tra coppie di conviventi di fatto Sollecita il Parlamento ad approvare il Ddl sulla giustizia civile ed esercitare da parte del Governo la delega per offrire ai lavoratori e ai datori di lavoro una semplificazione nella soluzione delle controversie Mozione di richiesta di aumento di competenze per gli avvocati. L’invito è quello di prevedere l’immediata trascrivibilità dell’accordo di negoziazione assistita in ambito familiare redatto con l’assistenza dei familiari Il Cnf, i Consigli degli Ordini e le associazioni più rappresentative invitano a migliorare l’istituto della mediazione familiare con una formazione più idonea per gli avvocati e la creazione di un albo ad hoc Sollecita il Governo a introdurre una modifica al Dlgs 28/2010 diretta all’attribuzione agli avvocati del potere di autenticazione nei procedimenti di mediazione Sollecita il Governo a introdurre l’assistenza tecnica del difensore in queste procedure e a prevedere il patrocinio a spese dello Stato per i cittadini sovraindebitati Attività stragiudiziale di recupero crediti e infortunistica stradale di competenza esclusiva degli avvocati. La richiesta è di impegnarsi per ottenere dallo Stato una regolamentazione delle agenzie di affari e delle società di recupero crediti Mozione contro l’accoglimento nel Ddl concorrenza dell’obbligo del preventivo scritto in capo agli avvocati Mozione politica per garantire l’ottimale costituzione dei Consigli giudiziari conformemente ai principi contenuti nell’articolo 104 della Carta costituzionale.
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Il buon funzionamento del sistema giustizia passa anche attraverso una integrazione più stretta tra le varie componenti