L’INTERVENTO/2: Pena rieducativa. Quant`è difficile armonizzare teoria e pratica di Agnese Moro (La Stampa)

LA STAMPA

Pena rieducativa
Quant`è difficile armonizzare teoria e pratica

di Agnese Moro

Dom.20 – Ultimamente molte iniziative fanno sperare che sia possibile ridisegnare in concreto un modo diverso di organizzare le pene e la loro esecuzione. Dal punto di vista teorico tutto è chiaro; ci sono indicazioni precise nei Principi fondamentali e nella prima parte della nostra Costituzione: ogni persona e i suoi diritti sono inviolabili, anche se si è
comportata male; le pene – al plurale, sottintendendo che sia falsa l`equazione pena = carcere – devono tendere alla rieducazione del condannato, niente punizione, niente vendetta. In modo molto più ambizioso cerchiamo un “ritorno indietro”, un ravvedimento profondo. All`atto pratico, le cose sono diverse. Ma molte iniziative tendono a rendere più vicine teoria e pratica. C`è stata quella degli Stati Generali dell`esecuzione penale (www.giustizia.it/ giustizia/it/mg_2_19.page) promossi dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, con una finalità conoscitiva e di riflessione che ha impegnato operatori, detenuti, studiosi. Con l`idea di dare vita a una seria riforma con opportuni provvedimenti legislativi, anticipati in parte dall`iniziativa di singoli parlamentari.
Del resto, la stessa Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha, nel
dicembre scorso, aggiornato in maniera significativa il “Nelson Mandela Rules” che definisce gli standard minimi che, in tutto il mondo, dovrebbero essere garantiti agli oltre 10 milioni di donne, uomini e bambini che scontano
una condanna (altre info nei siti del United Nations Office on Drugs and
Crime – Unodc www.unodc.org e della Organizzazione Non Governativa
“Penal Reform” www.penalreform.org). La Penal Reform è uno dei partner
dell`appena concluso “European Custody & Detention Summit”, luogo di incontro di gestori dei luoghi di custodia, policy makers, esperti e industrie per uno scambio di buone pratiche, prospettive, innovazione (www.custodysummit.com/).
Cosa che aiuta a capire come la detenzione e il controllo delle persone sia anche un business. Invece degli affari sarebbe più produttivo ed economico (e umano) per la società un profondo ripensamento – che ci avvicini allo spirito e alla lettera della Costituzione.
In questo anno giubilare papa Francesco e tanti volontari del carcere credenti
e non hanno cercato di farci riflettere. Un lavoro da continuare.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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